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LR Vicenza-Rimini: Pit stop per i biancorossi per registrare il motore

E' già una partita delicatissima quella in programma mercoledì al Menti contro i romagnoli di Righetti, che hanno sconfitto una delle "corazzate", la Triestina. Colella è chiamato a migliorare il rendimento in difesa e in attacco

Screenshot da Eleventsport

Una prima cosa questo campionato l’ha già detta: i pronostici sono fatti per essere messi in discussione. E se il nostro Vicenza non è andato oltre il doppio pari, le prime due giornate di campionato hanno già archiviato le sconfitte di alcune delle formazioni che sulla carta avevamo messo tra le protagoniste: Feralpi, Sambenedettese e Triestina. Alla faccia dei Caracciolo e dei Granoche…

RISULTATI E CLASSIFICA DEL GIRONE B

Ma sono passati solo 180 minuti, come si fa a valutare la reale consistenza delle squadre? Il Vicenza, ad esempio. Che qualcosa non funzioni a dovere lo sa per primo Colella, il quale però resta convinto (e ha certo le sue ragioni) che quello attuale sia il modulo che meglio si adatta all’organico a disposizione. Credo che meriti un investimento di fiducia, lasciandogli il tempo di registrare la squadra.

Un giudizio compiuto, io penso, si potrà azzardare a cavallo tra novembre e dicembre, dopo il poker tremendo di partite (Sambenedettese, Triestina, SudTirol e Ternana). Ma siccome il calcio è quasi più bello da raccontare che da vedere, proviamo assieme a fare qualche considerazione (tralasciando le non poche luci) sulle ombre apparse nella prestazione in Brianza.

Le perplessità

Le perplessità emergono soprattutto in due settori: la difesa e la linea della trequarti. Quello della retroguardia è un mistero buffo che speriamo debba risolversi quanto prima. In realtà è quasi incomprensibile che il pacchetto che l’anno passato è stato uno dei più collaudati della categoria mostri quest anno tanti limiti.

Incomprensibile perché in pratica presenta la medesima composizione al centro (Pasini e Bizzotto, più Bonetto) e ai lati (a Renate infatti c’erano Andreoni e Stevanin) e con a disposizione davanti la vecchia mediana di Colella (Salvi, Nicolò Bianchi e Zonta, integrata dal solo De Falco). Aggiungiamoci che il tutto funziona secondo gli schemi di un 4/2/3/1 che è stato la Bibbia del Bassano 2017/2018.

Nonostante ciò, sia contro la Giana che (ancor più) ieri contro i nerazzurri, il reparto è apparso spesso incerto, confusionario e distratto. La partita al “Città di Meda” è stata largamente dominata dal Vicenza sul piano del gioco, il che rende difficile spiegare come in questo quadro di possesso palla, l’undici biancorosso sia riuscito nell’impresa di subire un gol, due pali clamorosi e un’occasionissima sventata da Grandi.

Il film del secondo gol, in particolare, è disarmante nella sua assurdità. Subito dopo essere passato in vantaggio, il Lane è si lasciato prendere in contropiede, finendo con tre difensori contro quattro attaccanti nella propria area. Un autentico harakiri che ha rimesso tutta in salita la gara. Per noi profani del calcio, la figura di Mantovani (relegato in panchina) aleggiava sul campo come il Convitato di Pietra.

Ma più in generale ci sono alcuni meccanismi da registrare. Già in precampionato, e contro avversari non eccelsi, era emersa qualche ruggine nell’argine di contenimento. La difesa deve assolutamente tornare ad essere il baluardo su cui costruire il risultato finale e il mister qualcosa dovrà fare alla svelta per inquadrare i suoi…

Passiamo ora alla linea dietro alla punta. La strategia di Colella chiede ad Arma un lavoro impegnativo, nel quale all’ex alabardato tocca svariare sull’intero fronte offensivo per creare spazi ed opportunità ai compagni che si muovono da dietro. Ebbene, in questi primi 180’ il marocchino ha interpretato con abnegazione il suo ruolo (prendendosi pure qualche critica per non essere abbastanza presente negli ultimi 10 metri) ma ad essere mancati, quasi totalmente, sono stati proprio gli inserimenti dei trequartisti.

Giacomelli è quello che ha dimostrato maggiore personalità, nonostante i soliti difetti di intestardirsi spesso nella giocata individuale. Non ci si può aspettare, tuttavia, che sia lui da solo a far girare le partite. Laurenti è un talentuoso che avrebbe nel piede il guizzo giusto per scardinare le difese chiuse, ma ha mostrato solo a tratti il suo valore. In Lombardia, ad esempio, la sua presenza si è fermata al tabellino, dopo che invece col Giana era stato uno dei più positivi.

Le pagelle

Quanto a Curcio, il suo rendimento resta una specie di mistero. Si tratta di un giocatore di valore (Fausto Rossi, che l’ha avuto come compagno alla Juve, lo definisce come un elemento che può fare la differenza) ma quello che abbiamo visto sin qui è solo l’ombra della punta ficcante conosciuta all’Arzachena. Problema di incompatibilità col modulo oppure semplicemente ritardo di forma? Il risultato, comunque, è che la squadra fa una fatica tremenda ad impensierire i portieri avversari: crea gioco, costruisce opportunità, ma quando vai a contare i tiri in porta il bilancio è deprimente. Anche qui c’è bisogno della mano sapiente di Giovanni Colella.

In conclusione

Io credo che il tecnico proverà inizialmente a registrare i movimenti d’attacco lasciando inalterato lo schema, ma se l’impasse dovesse perdurare, ritengo che già dopo la gara col Salò, usciti dal primo periodo di turni infrasettimanali, potrebbe iniziare a sperimentare in allenamento un’alternativa a due punte (magari un più compatto 4-4-2) inserendo Maistrello (o Razzitti) accanto ad Arma e togliendo una delle mezze punte dietro. Niente di allarmante e niente che non possa essere corretto in corsa. Questo girone di serie C si caratterizza per essere molto livellato.

Il Lanerosso ha messo in animo di arrivare al salto di categoria nell’arco di due/tre anni. Ma non mi stupirei, una volta sistemate le cose in difesa e in avanti, che si presentasse subito la possibilità di giocarsela per il massimo risultato. Per la disperazione dei sublimi conoscitori del calcio che dopo sole due gare parlano già di un Vicenza non competitivo…