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L.R. Vicenza, in attesa del timoniere e dei top player

Il punto di Alberto Belloni dopo l'esordio in amichevole del nuovo Vicenza: "Nessuno ha chiesto all’attuale dirigenza il colpo di bacchetta magica, però..."

Mentre va messa subito in archivio la sonante vittoria del Bassano (9/11 di giallorossi, ieri ad Asiago) contro i superdilettanti del 7 Comuni, è più che inutile ricordare che trattasi di calcio di luglio, sottocategoria priva di significato del già poco indicativo calcio d’agosto.

Due soli dati degni di attenzione.

L’amalgama di un gruppo rodato l’anno passato nell’onorevolissimo campionato degli uomini di Colella. E la grande attesa del popolo biancorosso per una nuova avventura all’insegna di Renzo Rosso, la quale, se non è ancora targata Lanerossi Vicenza, lo sarà presto. Giusto il tempo di mettere in naftalina tutto ciò che sa di Virtus per rispolverare quel che affonda le radici nella Grande Storia della Nobile Provinciale.

E’ già successo altrove.

L’ultima volta a Ferrara, dove la gloriosa Società Polisportiva Ars et Labor ha dovuto ammainare bandiera dopo un triste fallimento, rifugiandosi sotto la modesta bandiera di un club semidilettantstico. Oggi i biancazzurri sono in serie A e, ditemi, chi si ricorda più della Giacomense? La speranza è che si tratti di un cammino ripercorribile anche da questo nuovo Lane, il quale parte carico di speranze ma ancora con poche certezze.

L’impressione è che il patron Diesel sarà un nume tutelare molto assente. Significativo che sin qui non si sia mai “consegnato” ai tifosi biancorossi, impegnato com’è a correre in giro per il mondo per seguire il business del suo celeberrimo marchio. Servirebbe almeno un presidente a farne le veci, almeno sul piano dell’immagine.

Ma il nome giusto per la casella più alta dell’organigramma tarda a comparire, soprattutto dopo che il candidato eccellente, Paolo Scaroni, ha preso la via dell’Olimpo del calcio internazionale a Casa Milan.

E servirebbe anche chiarezza su quanto la famiglia Rosso intenda investire nel rilancio della squadra. Una piccola indicazione l’ha data Werner Seeber che, in conferenza stampa, ha parlato di un certo incremento dello stanziamento rispetto alla stagione passata. Ma quanto?

Il calciomercato

Abbastanza per contrattualizzare un centrocampista di alto livello (qualcuno dice che l’addio di Cascione possa essere maturato proprio sulla distanza domanda e offerta)? Abbastanza per portare a casa un top player d’attacco, uno che garantisca i gol in doppia cifra necessari ad essere competitivi con un Salò che ha ingaggiato l’Airone o delle altre big che si stanno rinforzando?

Siamo ancora ai work in progress e quindi mi sembra ingeneroso buttar lì giudizi prima ancora che il DS abbia completato il suo lavoro (che, ricordiamolo, terminerà solo nella seconda metà di agosto).

Va anche detto che per una valutazione obiettiva dell’organico è doveroso attendere l’inizio del campionato, quando i punti conteranno davvero.

L’anno scorso io (tra i pochissimi) diedi un giudizio piuttosto negativo sul valore di una rosa che allora tutti giudicarono da play off. E’ vero che nel 2017/2018 si sono poi succedute vicende societarie in grado di sconvolgere molti equilibri, ma è altrettanto vero che quel gruppo è finito in fondo alla graduatoria. Ultimo tassello di un ventennio di scelte sciagurate.

Ebbene, nessuno ha chiesto all’attuale dirigenza il colpo di bacchetta magica. I risultati arrivano quasi sempre come frutto di una attenta programmazione pluriennale. E questo è proprio quel che si aspetta il popolo del Menti: vedere che il vento è cambiato e che il Lane è finalmente affidato a timonieri sicuri. Servirà anche un po’ di pazienza, certo. Il problema è che i tifosi biancorossi la pazienza l’hanno esaurita quasi tutta nel lungo inferno dei chiacchieroni incompetenti. Si può rimproverar loro che abbiano un po’ di fretta?


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