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Feralpisalò - LR Vicenza, il punto di Alberto Belloni: "Parola d'ordine "Dimenticare Salò""

L’undici creato da Renzo Rosso è formazione che non solo può, ma deve, raggiungere il lotto dei play off. Tuttavia non è tenuto a fare subito il salto di categoria. Se la stagione si rivelerà favorevole ha comunque l’obbligo di provarci senza remore

Foto Alberto Belloni

Cambia il vento. Si sapeva che sarebbe bastata una bella e convincente vittoria e il 3-0 in riva al lago, da questo punto di vista, è stato il gerovital che serviva ai ragazzi di Colella. Il Vicenza non faceva schifo prima e non è squadra di mostri adesso.

Serve equilibrio.

Servono soprattutto pazienza e chiarezza sugli obiettivi. L’undici creato da Renzo Rosso è formazione che non solo può, ma deve, raggiungere il lotto dei play off. Tuttavia non è tenuto a fare subito il salto di categoria. Se la stagione si rivelerà favorevole ha comunque l’obbligo di provarci senza remore. Se non ci riuscirà quest’anno, avrà fatto il primo gradino della programmazione prevista per l’approdo in Cadetteria. Dovesse centrare l’obiettivo al primo colpo, ripagherebbe con una meravigliosa sorpresa i suoi tifosi, che meritano un enorme regalo dopo la fede e l’affetto dimostrati negli anni bui.

Niente sarà facile, ha ammonito il mister dopo la trasferta vincente.

Già da domenica arriveranno nuovi ostacoli e nuove complicazioni. La Vis Pesaro non sarà una vittima sacrificale e così tutti i club definiti apparentemente facili (l’allenatore ha citato l’Imolese come una possibile sorpresa). In testa alla classifica non ci sono infatti il Feralpi, o il SudTirol o la Triestina, come tutti avevamo preconizzato. C’è la Fermana. Bisognerà abituarsi. Cambierà la capolista ma ciò che probabilmente non muterà sarà l’equilibrio di un torneo che non presenta più una corazzata ammazzastagione ma tante squadre dignitose, le quali giocheranno magari in 9 dietro alla linea della palle, pronte ad approfittare con le ripartenze di ogni momento di pausa dei biancorossi.

Ma veniamo alle novità emerse nel lunedì calcistico

La nuova disposizione tattica adottata dal tecnico berico ha evidentemente giovato agli equilibri del gruppo. La difesa, con una linea mediana a tre davanti, ha potuto sentirsi più protetta, disinnescando quasi tutti i tentativi di una prima linea bluverde che era accreditata come una delle migliori del lotto (due pali per i bresciani, è vero, ma poi solo un intervento impegnativo per il bravo Grandi). A centrocampo il Lane ha sciorinato un pressing ossessivo, tignoso e senza pause, che, se è costato tre gialli, ha impedito agli avversari di tenere in mano il pallino del gioco. I trequartisti, ridotti di numero, hanno avuto non solo più spazi ma soprattutto il merito di reggere col fiato al doppio gravoso compito di incuriosir in avanti e di primi intenditori quando erano i padroni di casa ad avviare l’azione.

E Arma, oltre al solito generoso lavoro di movimento su tutto il fronte d’attacco, ha potuto finalmente dimostrare che il suo tabellino in doppia cifra negli anni passati non è arrivato per caso. Tanta roba in area, per Giacomelli & C. Non solo un legno ma almeno due o tre altre occasioni da gol.

Tutto va ben Madama la Marchesa, allora?

Magari. Quella contro il Feralpi è solo una felice tappa in un cammino ricco di insidie. I numeri però non mentono. Il Vicenza è una delle sole 4 squadre della C che non ha ancora perso una partita (come Fermana, Pordenone, Imolese e Rimini). Ha con la Triestina la seconda miglior difesa del campionato (di meglio hanno fatto solo Fermana e Rimini). Con 5 gol realizzati sta dietro solo a Pordenone e Triestina. E sin qui, tra partite amichevoli, Coppa Italia e di campionato, ha perso solo contro due formazioni di serie B (Palermo e Cittadella) ed in entrambi i casi di stretta misura. Non è certo la Juve di CR7 ma meritava certe critiche da parte dei “fenomeni da tastiera”?

L’imperativo categorico per tutti, società e tifosi, è ora azzerare la vittoria contro i Leoni del Lago. Archiviarla subito tra i bei ricordi e tornare con i piedi per terra, al duro lavoro quotidiano. La stagione è dannatamente lunga e va affrontata all’insegna della continuità: muovere la classifica per stabilizzarsi nella zone alte della graduatoria. A cominciare la domenica. Grazie al 12° uomo in campo: il popolo del Menti.


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