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Fallimento Vicenza, iniziata la caccia agli sponsor per un milione e mezzo

Con la nomina lampo del curatore fallimentare pro-tempore, il tribunale ha dato un chiaro segnale di non fidarsi dell'attuale proprietà e di volere subito mettere in moto la macchina per far concludere la stagione alla società

"Faccio appello a tutte le imprese vicentine perchè se vogliono dimostrare di essere legate alla nostra terra è questo il momento di fare qualcosa, perchè il Vicenza ha il profumo della nostra terra. E se non lo faranno, prederemo atto che nel momento del bisogno gli industriali si sono girati dall'altra parte e per questo saranno ricordati"

Così il sindaco di Vicenza nel corso della trasmissione di TVA Rigorosamente Calcio,, andata in onda lunedì sera, al termine di una girnata che ha visto il giundice prendere un provvedimento a sorpresa sulla richesta di fallimento fatta dalla procura, cioè la nomina di un curatore pro tempore, fino all'udienza fissata giovedì.

Quale sarà quindi lo scopo di Nerio De Bortoli, stimato commercialista che ha già seguito anche il crack del Calcio Venezia?

Quella di prendere le redini della società, con Fabio Sanfilippo esautorato ma ancora proprietario, e di cercare i soldi necessari per far concludere la stagione al Vicenza, in attesa dell'asta. Su quanto serva per arrivarci le cifre sono ballerine e non di poco: di certa c'è solo l'entrata della terza rata del paracadute di Serie B, di circa 270mila euro ma, a spanne, per finire la stagione ci vogliono circa un milione e mezzo di euro. Tanti ma, come sistiene il sindaco e non solo, non troppi per una provincia che ha un Pil da far invidia a molte macroregioni europee. Fondamentale, in questa prima fase, sarà ache il sostegno delle banche: avrelo sarà difficile ma non impossibile. In ogni caso, giovedì, De Bortoli dovrà presentare in camera di consiglio che il Vicenza Calcio è in grado di far fronte a tutti i pagamenti e scadenze con le proprie forze, prima di passare a una nuova propietà. 

Come potranno entrare questi soldi nelle casse di via Schio? 

La via più percorribile è quella delle sponsorizzazioni, che potrebbero trasfromarsi in una specie di diritto di prelazione, in vista dell'asta ma non solo; la società protrebbe riaprire la campagna abbonamenti e molti tifosi hanno dato la disponibilità di versare piccole cifre, in una sorta di azionariato popolare. 

La squadra

Dopo la messa in mora, pare siano circa 11 che hanno chiesto la risoluzione del contratto d'urgenza, ma tutti, tranne Lanini che andrà a Matera, si sono detti disposti a rimanere, se giovedì il giudice confermasse l'esercizio provvisorio. Ovviamente, per il bene del bilancio societario, i giocatori che avranno mercato in positivo  verranno ceduti. Di certo c'è che a Teramo, se  il tribunale darà responso positivo all'esercizio provvisorio (o se Sanfilippo dimostrerà la sua continuità aziendale),  la squadra giocherà. 


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