Sport

Il nuovo Vicenza di Rosso tutto da costruire: il punto di Alberto Belloni

Molti i punti interrogativi sulla nuova società che sta nascendo dalla fusione tra il fallito Vicenza Calcio e il Bassano Virtus 55

La Lanenovela è all’epilogo, ma dire che stanno scorrendo i titoli di coda è prematuro. Il futuro del Lane sta nel segno di Renzo Rosso, questo è sicuro, ma per il resto ci sono molte indicazioni e poche certezze. A livello dirigenziale alcune caselle restano vuote e non saranno probabilmente riempite con manager provenienti da Bassano.

Chi sarà il presidente?

Un personaggio dal forte imprinting biancorosso, sembra. Sul nome, tuttavia, ancora mistero. Mentre alla riga responsabile area tecnica è quasi certo il nome di Werner Seeber, manca ancora l’indicazione del direttore di gestione. Qualcuno aveva fatto l’ipotesi Gasparin, notizia presto smentita, mentre sono ancora in ballo le quotazioni di Paolo Bedin, che dovrebbe però lasciare la sua attuale posizione di segretario della Lega di B. E non è automatico supporre che l’ex manager del Vicenza voglia lasciare un posto tanto prestigioso per accompagnare l’avventura del rilancio berico dalla C ai vertici del calcio italiano.

Ci sono l’allenatore e i giocatori da scegliere

Probabilmente toccherà a mister Colella, che molto bene ha fatto nella città del Ponte e conosce perfettamente qualità e caratteristiche della rosa giallorossa. Proprio riguardo ai giocatori, la parte del leone tocca a quelli che sono stati protagonisti del buon campionato bassanese, destinati a fare da struttura portante per il Vicenza 2018/2019. Ma occorrerà comunque metter mano all’organico. I rumors dicono che lo staff di Rosso potrebbe essere interessato ad ingaggiare alcuni giocatori che hanno appena smesso la maglia della Nobile.

In difesa si fanno i nomi di Malomo (senz’altro il più convincente del pacchetto arretrato) nonché di Bianchi e Giraudo (due giovani esterni che si sono fatti valere pur nella disgraziatissima stagione appena conclusa). A centrocampo c’è una candidatura Giacomelli, soprattutto se, come si vocifera, non si intendesse riconfermare un Minesso in scadenza di contratto. Ma è soprattutto sul fronte d’attacco che lo stratega altoatesino dovrà prendere importanti decisioni, anche perché in questo settore la dotazione apportata dal Bassano al nuovo team non è particolarmente ricca e agguerrita.

Con il deludente Comi che rientra alla base, difficile pensare che il futuro offensivo della nuova società (Lane Vicenza? Vicenza 1902? Acivi Vicenza? E chi più ne ha più ne metta…) possa essere affidato allo svincolato Ferrari, pure lui decisamente sottotono come bomber. Il ventaglio delle possibilità è ricco, con qualche suggestione, come quella degli ultimi giorni, targata Borriello.

Restando coi piedi per terra,  si tratterà comunque di individuare almeno un puntero (forse due) adatto alla categoria e in grado di assicurare uno score in doppia cifra.

C’è infine la questione degli impianti

La disdetta dei campi di allenamento pone in modo urgente la questione, che potrebbe essere risolta con i green di Caldogno. Tuttavia non escluderei un clamoroso ritorno di interesse per l’ex Centro “Morosini”, abbandonato a causa di un affitto astronomico e fuori mercato. In realtà, senza il Vicenza, tutta la struttura sportiva perde quasi completamente il suo valore ed è destinata, vista la grandissima difficoltà di riciclo, a diventare un’improduttiva cattedrale nel deserto. Non conviene ai proprietari degli immobili (restati orfani, un paio di anni fa, della ghiotta prospettiva di farne la Casa Madre dei Testimoni di Geova) e men che meno conviene alla società titolare dei campi, che sarebbero verosimilmente abbandonati alle erbacce e al disuso.

Perché escludere, dunque, che alla fine non si possa ripiegare su un ritorno delle maglie biancorosse ad Isola a fronte di un sostanziosissimo sconto sulla pigione? Gli ultimi capoversi della Lanenovela riguardano anche altri aspetti, che agitano le discussioni dei tifosi al bar Sport: che fine farà il gioiellino nostrano Anzolin, prestato l’anno scorso alla Juventus e liberato da vincoli dopo il fallimento, che succederà del titolo sportivo del Lane (quello che Rosso non ha voluto comperare), che prospettive si aprono ora sul fronte restyling del “Romeo Menti”? Come vediamo non c’è il rischio di annoiarsi nemmeno a pallone fermo...


Si parla di