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Visite gratuite al Castello di Arzignano

Castello di Arzignano (immagini di archivio)

In occasione della 604° Festa di Sant'Agata, domenica 5 febbraio dalle 14 alle 17 sono previste le visite guidate al Castello di Arzignano in via della Rocca a cura della Pro Loco Arzignano. Il Castello di Arzignano è un antico fortilizio sito nella frazione Castello di Arzignano. Il complesso monumentale è costituito dalla cinta muraria e dalla rocca. Ingresso libero

STORIA E ORIGINI DEL CASTELLO DI ARZIGNANO: Tra il X e l'XI secolo il territorio di Arzignano era controllato dai signori feudali: il territorio vicentino era conteso tra i due poteri allora predominanti, il conte e il vescovo, che erano spesso in lotta tra loro. Ad Arzignano ebbero la meglio i conti, che sul colle di San Matteo fecero costruire un castello, del quale oggi non rimane alcuna testimonianza archeologica. In questo periodo Arzignano, come tutto il territorio circostante, venne attaccato in più occasioni da bande armate che giungevano dall'Europa dell'Est e che venivano comunemente denominate Ungari. Il primo castello, in cui si insediarono i discendenti dei Maltraversi, sorse sul colle di San Matteo col preciso intento di proteggere la valle. L'attuale castello, invece, venne edificato successivamente, per difendere la Pieve di Santa Maria, che nel frattempo era diventata la chiesa madre di tutta la zona circostante. Il Castello passò prima in mano agli Scaligeri e poi a Visconti nel XIV secolo fino ad essere governato dalla Serenissima di Venezia agli inizi del 1400 con la restaurazione della struttura.

ASSEDIO DEGLI UNGARI ALLA ROCCA: nel 1413 l'evento storico più conosciuto fu l'assedio degli Ungari alla Rocca. Così gli arzignanesi formularono un voto a Sant'Agata, patrona del paese: se per intercessione della venerata martire di Catania fossero riusciti a liberarsi dagli invasori, avrebbero eretto una chiesa in suo onore. Il giorno seguente di buon mattino dalle alte mura del castello vennero gettate ceste di pane e otri colmi di vino, grandi quantità di fieno e di avena. Il comandante degli Ungari Pippo Spano rimase interdetto e, convinto che gli assediati avessero ancora ingenti riserve di provviste con un'attesa troppo lunga, impartì subito l'ordine di levare le tende il 5 febbraio. La chiesa, eretta a Sant'Agata a saldo del voto, è quella vecchia di Tezze e ogni anno, nel giorno della santa patrona, una rappresentanza del comune di Arzignano con il sindaco in testa alla processione votiva scende da Castello a Tezze e presenta al sacerdote di quel luogo l'offerta di "quattro libbre di cera e quattro ducati d'argento", cioè la somma corrispondente a quanto fu allora promesso. Al passaggio del corteo, lungo l'antichissima via Calpeda, ancora oggi i castellani usano far sparare fucili a salve in ricordo dell'assedio del feroce Pippo Spano.

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