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Al Teatro Astra uno spettacolo sulla filosofia del pane

 “Essere un coro che fa eco lontano lontano”. Uno spettacolo sensoriale che vuole rappresentare una filosofia di vita mettendo in scena i sui prodotti tipici, commestibili e non, a partire dal pane, personaggio centrale.

“Cumpanaggiu il pane e il resto” è l’appuntamento fuori abbonamento al Teatro Astra di Vicenza di venerdì 10 dicembre alle 19 e alle 21, in replica anche sabato 11 negli stessi orari, proposto da Teatro Koreja, che chiude la prima parte di Terrestri, la rassegna del contemporaneo che ha registrato il quasi tutto esaurito per ogni serata in programma ("Misericordia" di Emma Dante, "Atlante linguistico della Pangea" di Sotterraneo, "Dentro" di Giuliana Musso e "Tutta la vita" di Amor Vacui). In questo ultimo spettacolo dell'anno, guidati da due aspiranti fornai-attori, una celebrante dei prodotti tipici salentini, un pedagogo fornaio in pensione e una traduttrice simultanea, gli spettatori vengono coinvolti attivamente in un percorso multisensoriale.

Le forme che il pane assume e gli ingredienti con cui è preparato, nell’esperienza proposta dalla compagnia con sede a Lecce, “rivelano i caratteri fondamentali di una terra: la geologia, l’orografia, il clima, la storia e l’antropologia della popolazione. Il pane pugliese è di grano duro, plasmato in grosse forme. Per conoscerlo bisogna toccare e assaggiare la sua farina, bere l’acqua con cui è impastato, succhiare il sale che lo insaporisce. Poi entrano in scena i comprimari, il companatico, i cibi che precisano i contorni geografici di un luogo, gli influssi di cui ha goduto, la quantità di creatività che possiedono i suoi abitanti. Pomodori secchi sott’olio, lampascioni, scapece, biscotti africani, e tarantata, cioè donna morsa dalla tarantola, vengono assaggiati e dagli spettatori assistiti da una mediatrice gastro-culturale. L’assaggio segue la modalità della degustazione sensoriale condotta con un linguaggio metaforico che allarga gli orizzonti della percezione. Il dialogo tra il pane pugliese e il suo companatico avviene quindi sia nella bocca che nella mente degli spettatori”.

“Per fare un teatro, partire dall’uomo”. L’esperienza di Koreja nasce negli anni Ottanta, nel contesto del teatro di gruppo, in un’idea di comunità in cui è importante mettere in comune le differenze: “l’anima di Koreja è artigiana sin dalle sue origini, non commerciale, ed è ben rappresentata da questo progetto promosso dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale – Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese, in collaborazione con la Direzione Generale Spettacolo del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, nell’ambito del progetto “Vivere all’italiana sul palcoscenico”.

Le prevendite sono chiuse. La lista d’attesa al botteghino per eventuali posti che dovessero liberarsi aprirà venerdì 10 dicembre alle 18 per il primo spettacolo e sempre un'ora prima per i tre spettacoli successivi.

L’evento della rassegna Terrestri 2021-2022, la stagione del contemporaneo curata dal Centro di Produzione Teatrale La Piccionaia per il Comune di Vicenza con il sostegno del Ministero della cultura e della Regione del Veneto, è un regalo agli abbonati, con biglietto unico intero e prenotazione obbligatoria, visti i posti limitati: “il Salento e la Puglia sono anche un viaggio, un paesaggio che da cartolina di bellezza atavica divengono desolazione di ulivi morti a causa del virus della Xylella, di un luogo, quindi, da reinventare e rinverdire, ricreando con il rispetto della diversità della natura una nuova armonia. Lo spettacolo è fruibile in cuffia e le scene sono arricchite dal videomapping che di volta in volta ricrea stanze e ambienti diversi. Un percorso che dal teatro muove verso la tradizione che diventa innovazione”.

Scritto da Paolo Pagliani e Salvatore Tramacere, con la regia Salvatore Tramacere e l’aiuto regia di Andelka Vulic, “Cumpanaggiu il pane e il resto ” vede in scena Giorgia Cocozza, Carlo Durante, Maria Rosaria Ponzetta, Andelka Vulic con la partecipazione straordinaria di Paolo Pagliani, la scenografia, il videomapping, il footage, le luci e i costumi di Luca Ruzza e Zeno Maria Ruzza, la traduzione di Andelka Vulic, l’audio e le luci a cura di Mario Daniele.


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