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"Priare dei Castelli di Romeo e Giulietta": ogni domenica visite guidate

Priare (immagini di archivio)

Dopo i ponti del 25 Aprile e del 1 Maggio, fino a settembre ogni domenica dalle 16 alle 19 si potrà visitare il complesso ipogeo delle "Priare" tra i Castelli di Giulietta e Romeo di Montecchio Maggiore in via Castelli 4 Martiri. Le visite guidate saranno condotte dal Club Speleologico Proteo di Vicenza, che è stato protagonista dei lavori di ripristino del sito a fine 2008. Le visite al complesso sotterraneo avvengono in totale sicurezza e sotto la guida di un accompagnatore qualificato in grado di soddisfare le molte curiosità che questo singolare sito senza dubbio potrà suscitare nel visitatore. E' necessaria la prenotazione telefonica per le visite nei giorni feriali presso la Pro Loco Montecchio Maggiore (dal lunedì al venerdì 10.00-12.30 e 17.00-18.30). Le visite alle Priare si terranno ogni domenica e giorni festivi dalle 16 alle 19 (chiuso solo nel periodo natalizio fino all'Epifania, Pasqua e Ferragosto). Per scolaresche o gruppi di almeno 10 persone sarà possibile concordare un giorno per la visita diverso dalla domenica. La prenotazione delle visite, necessaria per gruppi o comitive, è comunque consigliata a tutti.

BIGLIETTI: 5 euro intero - 3 euro ridottoper over 60/under 18/under 26 con carta giovani - 1 euro quota indviduale per scolaresche.

ORARI DI APERTURA: il sito delle Priare di Montecchio Maggiore ha in vigore l'orario estivo ed è aperto al pubblico senza prenotazione tutte le domeniche dalle 16 alle 19 da aprile a settembre. La prenotazione è gradita per gruppi sopra le 20 persone e obbligatoria in giorni feriali.

(nella foto le illuminazioni nel complesso ipogeo delle Priare)

STORIA DELLE PRIARE

Il complesso delle cave sotterranee, detto delle "Priare", secondo la denominazione locale, si trova sulla sommità della dorsale collinare di Montecchio Maggiore, poco sotto uno dei due castelli scaligeri di Bellaguardia e della Villa, meglio noti come "i Castelli di Giulietta e Romeo" e, più precisamente, sotto quello della Bellaguardia. Il sistema sotterraneo trae origine dall'estrazione della "pietra tenera" o "pietra di Vicenza", un materiale da costruzione assai pregiato, utilizzato in edilizia e per opere architettoniche. L'origine delle cave di Montecchio è da porre in relazione con la costruzione dei complessi fortificati, eretti in varie epoche alla sommità del monte. Fonti archeologiche attestano la presenza romana nel sito tra il II e IV secolo d.C. La posizione strategica del colle rende molto probabile che in questo luogo sorgessero fortificazioni già in epoca remota, anche se le prime notizie documentate della loro presenza sono del 1231. L'estrazione della pietra è stata attiva fino a dopo la seconda guerra mondiale. Durante il conflitto le Priare servirono da ricovero alla popolazione locale, che qui trovò sicuro rifugio dai bombardamenti aerei. Sembra che proprio in questo periodo siano stati realizzati lavori di riadattamento, come molte delle tamponature, che chiudono i vani laterali del complesso sotterraneo. Dopo la guerra, abbandonata definitivamente l'attività estrattiva, le Priare furono utilizzate, tra il 1972 e il 1985, come fungaia. Dopo questa data il sistema sotterraneo subì un inesorabile degrado, anche a seguito dell'abbandono degli impianti della fungaia. Nel 2000 il Club Speleologico Proteo di Vicenza iniziò una serie di indagini all'interno del complesso sotterraneo. In questa fase venne esplorata una serie di cavità naturali intersecate dalla cava e si eseguì un dettagliato rilievo topografico dell'intero complesso ipogeo, a cui seguirono ricerche per inquadrare correttamente il sistema sotterraneo e la sua storia. Un originale progetto di valorizzazione, elaborato dagli speleologi vicentini, fu accolto favorevolmente dall'amministrazione comunale di Montecchio Maggiore, che diede l'avvio alla realizzazione e alla esecuzione di un progetto definitivo di recupero e valorizzazione turistico-culturale del sistema ipogeo, integrato in un'area, quella dei Castelli della Villa e di Bellaguardia, già di per sé straordinariamente rilevante sul piano archeologico, storico e letterario.

(nella foto i turisti provvisti di caschetto protettivo all'interno delle Priare)

CARATTERISTICHE PRIARE

I vasti ambienti sotterranei sono composti dal ramo principale, che conduce alla parte più interna e profonda del sistema a circa 200 metri dall'ingresso con un dislivello negativo di circa 8,50 metri e da un ramo secondario di circa 300 metri che, dalla parte mediana della cavità, sottostante il castello di Bellaguardia, come una vera e propria via di fuga, conduce ad una seconda uscita, ubicata a circa 160 metri dall'ingresso principale. Per motivi di sicurezza solo una parte del ramo principale è aperto alla visita. Lungo il percorso appositi punti visita provvisti di adeguate didascalie permettono di illustrare con dettaglio gli elementi salienti della geologia e della storia del sito. Il complesso sotterraneo ha uno sviluppo spaziale di 1475 metri, di cui 1186 relativi ai vani artificiali e 289 metri alle 25 cavità naturali intercettate nello scavo della pietra e relative a fenomeni di epicarsismo. Il punto nodale della cavità è il "vano della morte", situato nella parte più profonda e interna del sistema ipogeo. Secondo una tradizione, peraltro comune a molte fortificazioni medievali, nel mastio del Castello di Bellaguardia, o di Giulietta, sarebbe presente un pozzo in cui venivano gettati i condannati a morte, ed è forse a quest'ultimo che allude la denominazione del vano. Qui si trovano effettivamente degli alti camini naturali, di cui uno sbarrato da una grata metallica. Il rilievo topografico ha tuttavia evidenziato che i camini si trovano circa 70 metri al di fuori delle mura di cinta del castello, così che la leggenda popolare non trova fondamento nei fatti.

(nella foto alcuni turisti nel fotografare le bellezze sotterranee delle Priare)

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