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Mostra:"Eterna Leggenda" 70^anniversario di Superga e 100 anni di Romeo Menti

A Palazzo Cordellina, sede della Biblioteca ha aperto la mostra "Eterna Leggenda" che ricorda il 70esimo anniversario della tragedia di Superga e i 100 anni di Romeo Menti il funambolo ala destra. A lui e' dedicato lo Stadio di Vicenza. L'esposizione raccoglie numerosi cimeli storici provenienti dal Museo del Grande Torino e foto dell'epoca, oltre che articoli di quotidiani e riviste.

L'evento è anche l'occasione per ricordare alcuni componenti di origini venete della squadra del Grande Torino che scomparve nell'incidente aereo avvenuto il 4 maggio 1949: il volo, proveniente da Lisbona dove la squadra aveva disputato una partita amichevole contro il Benfica, si schiantò contro il muraglione del terrapieno posteriore della basilica di Superga, che sorge sulla collina torinese. Tra le 31 vittime c'erano il vicentino Romeo Menti, i fratelli Aldo e Dino Ballarin di Chioggia (Venezia), e Dino Romualdo Maroso di Marostica (Vicenza).

L'esposizione ricorderà anche i 100 anni del calciatore vicentino Romeo Menti, nato il 5 settembre nel 1919, a cui è intitolato lo stadio cittadino. Proprio nella partita inaugurale del nuovo campo da gioco di Vicenza, Menti ha esordito a 16 anni, l'8 settembre del 1935 nel Vicenza, nel ruolo di attaccante. Fu Menti a segnare l'ultimo goal del Grande Torino contro il Benfica su calcio di rigore, il 3 maggio del 1949.

Il 4 maggio 1949 un disastro aereo si portò via il Grande Torino, la più forte squadra di calcio della storia del calcio italiano, di cui Menti era un elemento imprescindibile.

Per gli appassionati di calcio il 4 maggio è sicuramente una data da ricordare seppur con somma tristezza, una data che sconvolse il mondo intero del calcio e dello sport. Il Grande Torino fu un capolavoro del calcio italiano, che andò letteralmente distrutto in un terribile disastro aereo avvenuto in un pomeriggio piovoso nei pressi della Basilica di Superga, durante il viaggio di andata della squadra per il Portogallo. Una squadra di invincibili, cinque volte campioni d’Italia, distrutti solamente da quel tragico incidente. Uno di questi invincibili fu il grande Romeo Menti, storico campione che indossò anche la maglia dello Stabia e che trascinò la squadra campana alla vittoria del campionato, conquistando il titolo di campione dell’Italia liberata nel 1944/45, titolo che sfortunatamente non è stato ancora riconosciuto. Il portiere granata Bacigalupo, anch’esso deceduto nell’incidente, affermava che Romeo era solito sfidarlo in allenamento: Menti era un rigorista e quasi sempre il portiere ne usciva sconfitto.

Menti mostrò le sue abilità di goleador anche con la maglia della Nazionale, segnando cinque gol in sette presenze, realizzando una tripletta nella gara d’esordio. Una squadra che morì, undici miti che nacquero. “Solo il fato vinse”. Questa fu la frase che esaltava i giovani decaduti, oltre ai tre dirigenti granata, i tre allenatori, tre giornalisti e quattro membri dell’equipaggio, compianti da una folla immensa ai funerali delle vittime. I granata erano in rotta per Lisbona, dove si sarebbe giocata l’amichevole contro il Benfica, in quella che sarebbe anche stata l’ultima partita da giocatore di Francisco Ferreira, nonché amico di Valentino Mazzola.

L’aereo decollò nel primo pomeriggio, ma due ore dopo, in seguito a vari tentativi inutili di segnalazioni del pilota, vennero segnalati rovesci di pioggia, forti raffiche di vento e soprattutto una scarsissima visibilità. L’aereo con il Grande Torino a bordo, eseguita la virata verso sinistra, si mise in fase di atterraggio di emergenza viste le ingestibili condizioni del veicolo per cause meteorologiche e allineato per prepararsi all’atterraggio, si va invece a schiantare contro il terrapieno posteriore della basilica di Superga. Si ipotizza che il pilota ritenne di riuscire ad atterrare in tempo e nella posizione giusta, pensando di avere la collina alla destra dell’aeroplano, ma che purtroppo se la ritrovò proprio davanti. Data la velocità non vi fu alcuna possibilità di evitare l’impatto e delle 31 persone presenti a bordo nessuna si salvò. Dopo 67 anni il dolore non è mutato da quella terribile tragedia. Il ricordo di quei ragazzi, e di Romeo Menti in particolare, rimane vivo nei cuori degli sportivi e dei tifosi. Il giocatore nativo a Vicenza segnò 139 reti nella sua carriera, conquistando 4 scudetti, 1 titolo di campione dell’Italia liberata, 2 Coppe Italia e 5 reti su 7 presene con la maglia della Nazionale Italiana.

La mostra rimarrà aperta, ad ingresso libero il 12, 13, 14 febbraio dalle 15 alle 19, il 15 e 16 dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 19.


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