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La Partita a Scacchi con Personaggi Viventi a Marostica

Partita a scacchi vivente (immagini di archivio)

Ritorna la Partita a Scacchi di Marostica dal 7 al 9 settembre 2018 ideta negli anni '50 dal poliedrico Mirko Vucetich.
Come da antica tradizione gli spettacoli sono previsti nel SECONDO FINE SETTIMANA DEL MESE DI SETTEMBRE DEGLI ANNI PARI con le seguenti date e orari d'inizio:

VENERDÌ 7 Settembre 2018 - ore 21:00
SABATO 8 Settembre 2018 - ore 21:00
DOMENICA 9 Settembre 2018 - ore 17:00 e ore 21:00

La leggenda della Partita a Scacchi risale al lontano 1454, quando Marostica era una delle fedelissime della Repubblica di Venezia ed il suo governo era retto da un podestà nominato direttamente dalla città di S. Marco. Si narra che proprio in quell’anno due valorosi guerrieri, Rinaldo D’Angarano e Vieri da Vallonara, si innamorarono perdutamente della bella Lionora, figlia del Castellano Taddeo Parisio, e per la sua mano si sfidarono a duello, come era di costume di quei tempi. Taddeo Parisio, che non voleva perdere nessuno dei due valenti giovani, impedì il cruento scontro rifacendosi a un editto di Cangrande della Scala di Verona, emanato poco dopo la tragica vicenda di Giulietta e Romeo, e confermato e aggravato dal Serenissimo Doge.
Decise quindi che Lionora sarebbe andata in sposa a quello tra i due rivali che avesse vinto la partita al nobile gioco degli scacchi; lo sconfitto sarebbe divenuto ugualmente suo parente, sposando Oldrada, sua sorella minore, ancora giovane e bella. L’incontro si sarebbe svolto in un giorno di festa nella piazza del Castello da basso, con pezzi grandi e vivi, armati e segnati delle insegne di bianco e di nero, secondo le antichissime regole imposte dalla nobile arte, alla presenza del Castellano, della sua affascinante figlia, dei Signori di Angarano e di Vallonara, dei nobili delle città vicino e di tutto il popolo. Decise anche che la sfida sarebbe stata onorata da una mostra in campo di uomini d’arte, fanti e cavalieri, fuochi e luminarie, ballerine, suoni e danze.
E così avvenne. Sfilarono arcieri e alabardieri, fanti schiavoni e cavalieri, il Castellano e la sua corte con Lionora e Oldarda, la fedele nutrice, dame, gentiluomini, l’araldo, il comandante degli armati, falconieri, paggi e damigelle, vessilliferi, musici e borghigiani, e poi ancora i meravigliosi pezzi bianche e neri con re e regine, torri e cavalieri, alfieri e pedoni. Rinaldo d’Angarano e Vieri da Vallonara ordinarono le mosse ed al termine della disfida un tripudio di fuochi, luci e grida festose salutarono il vincitore.
Lionora, trepidante perché segretamente innamorata di uno dei due, aveva ,con discrezione, fatto sapere al contado che il Castello da basso sarebbe stato illuminato di candida luce qualora la vittoria fosse stata conquistata dal cavaliere che faceva battere il suo cuore, affinché tutti potessero partecipare alla sua gioia.
Oggi come allora l’emozione si rinnova, in una fastosa cornice di costumi preziosi e di gonfaloni, affascinanti dame ed intrepidi cavalieri, scherzosi zanni, giocolieri e sputafuoco, rinnovando negli animi il sapore antico di una appassionante storia d’amore.
La Partita a Scacchi a personaggi viventi è giocata sulla Piazza di Marostica, ogni secondo weekend di Settembre degli anni pari.
I comandi alle milizie vengono ancora oggi impartiti nella lingua della "Serenissima Repubblica di Venezia".


Lo spettacolo, con oltre 550 figuranti, dura circa 2 ore.

L'autore di questa straordinaria manifestazione è Mario Mirko Vucetich. Nacque da Francesca Cappelli e Giovanni Vucetich, originario della Dalmazia, impiegato presso le Ferrovie dello Stato. La sua prima formazione artistica si svolse nella città felsinea, in seguito si trasferisce con la famiglia a Napoli. Proseguì i suoi studi, fino ad ottenere nel 1917 la cattedra in Disegno architettonico del Real Istituto di Belle Arti.
Nel 1919 fu assunto come architetto comunale a Gorizia. Qui iniziò a frequentare i circoli futuristi. Nello stesso anno redasse, insieme a Sonofrio Pocarini, il Manifesto del movimento futurista giuliano, pubblicato sull'Eco dell'Isonzo e sul Roma futurista.
Venne trasferito nel 1920 al Comune di Vittorio Veneto (TV), per svolgere servizio presso il Ministero delle Terre Liberate. Dopo lo scioglimento del dicastero, che avvenne l'anno seguente, continuò le sue attività a Bologna, Venezia, infine a Roma.
Nel 1923 vinse in un primo concorso emiliano di Decorazione nell'ambito del Pensionato Artistico Nazionale, e in una seconda prova del 1925 in Architettura. Nel 1928 partecipò al concorso curlandese per il “Padiglione della Mostra Coloniale” indetto dall'Accademia di Belle Arti bolognese.
Nel maggio 1929 partì per New York, dove risiedette per due anni, e lavorò come aiuto regista e direttore all'allestimento al Forhtysecond Street Theatre, con Henry Dreyfuss (1930), e al Roxy Theatre (1931).
Rimpatriò nel 1932. Ristabilendosi nella capitale aprì uno studio a Valle Giulia, e riprese con successo le sue attività sceniche, allestendo numerosi spettacoli teatrali. Durante il secondo conflitto mondiale lasciò Roma per rifugiarsi a Siena, occupato all'Accademia Musicale Chigiana. Si trasferì poi a Vicenza restandovi oltre la fine della guerra, e lavorandovi per il resto dei suoi giorni. Nel 1954 scrisse la scenografia, i testi e fece la regia della "Partita a Scacchi a Personaggi Viventi" di Marostica che diresse sino alla metà degli anni settanta.


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