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La Marcia dei Pfiori a difesa dell'acqua da Montecchio a Trissino

Marcia dei Pfiori (immagini di archivio)

Domenica 14 maggio alle 9.45 si terrà la "Marcia dei Pfiori", una manifestazione regionale per il diritto alla salute e contro l’inquinamento delle falde acquifere da Pfas, con una biciclettata da Montecchio Maggiore a Trissino. Ritrovo alle 9 in piazza del Duomo a Montecchio Maggiore. Alle 10.30 a Trissino, nel piazzale di fronte alla ditta Miteni, ci sarà invece l’assembramento per tutti i partecipanti alla manifestazione. Da lì partirà il corteo, che si concluderà nella piazza principale di Trissino verso le 11. Rientro previsto in bicicletta per le 12.45.

LO SLOGAN. "Porta con te fiori e un piccolo drappo dal colore vivace! Quei Pfiori - a cui dobbiamo togliere il grigio della p - Sono i Nostri Figli".

QUESTIONE IRRISOLTA DEI PFAS. 350 mila persone avvelenate, quasi 100 comuni coinvolti tra le province di Vicenza, Padova, Verona. A rischio la salute del territorio veneto, che ricade sul comparto agricolo-alimentare di un’intera regione, che esporta in tutto il mondo. Ad un anno dalla prima grande manifestazione popolare di domenica 8 maggio, la popolazione berica richiede chiarezza sull'inquinamento provocato dai Pfas e si mobiliterà per chiedere alla Regione Veneto di porre un immediato rimedio. Il gruppo di mamme, bambini, genitori, cittadini attivi, comitati, associazioni, movimenti si ritroverà ancora una volta fiduciosa sui prossimi sviluppi. #noncelabeviamo #iononmelabevo

LA PROTESTA. Al centro della giornata di protesta, indetta dal Gruppo Cittadini Attivi Pfas Montecchio Maggiore e che ha avuto l’adesione di comitati, associazioni, fra cui Legambiente, Greenpeace e coordinamento Acque libere da Pfas, e partiti, come il Pd provinciale di Vicenza, è la richiesta di bonifica delle falde e di sequestro della Miteni, fabbrica chimica di Trissino origine dell’inquinamento. Da lì sarebbe partito negli anni passati lo sversamento di Pfas nei corsi d’acqua, che sarebbe all’origine dei livelli molto alti di concentrazione di queste sostanze chimiche nelle falde acquifere, e che avrebbero ripercussioni - ancora non del tutto dimostrate, ma al vaglio della comunità scientifica - sulla salute umana. Per questo la Miteni è al centro di un’inchiesta della Procura di Vicenza, che ne ha disposto l’8 marzo 2017 scorsi la perquisizione.

LE RICHIESTE: SALUTE E BONIFICA. I promotori mettono al centro della manifestazione 5 richieste: la prima è «che sia garantito un approvvigionamento dell’acqua potabile e irrigua da fonti sicure», la seconda «che i limiti dei Pfas siano portati in prossimità dello zero», la terza «che sia dato libero accesso alle analisi del sangue a tutti i cittadini nell’area contaminata», la quarta «che sia messo in atto il sequestro e la bonifica della Miteni, accompagnate da un serio piano di tutela per i suoi lavoratori», infine la quinta richiesta è «che la Miteni sia costretta a pagare gli ingenti costi passati, presenti e futuri dei filtri a carboni attivi, la bonifica dell’area contaminata e le spese sanitarie di ogni ordine e grado».

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