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La fabbrica del Rinascimento: da Palladio a Veronese nella nuova mostra in Basilica

Alla metà del Cinquecento a Vicenza accade qualcosa di unico, per certi aspetti incredibile. Fra le aree più dinamiche in Europa per la produzione e per il commercio della seta, la città, forte di una ricchezza crescente, scommette sulla trasformazione della propria immagine di “luogo di provincia” attraverso l’arte e l’architettura d’avanguardia, diventando una vera capitale della cultura. Committenti colti e cosmopoliti, i nobili vicentini credono alle visioni di un gruppo di giovani artisti geniali, ambiziosi, che diverranno famosi in tutto il mondo. A legarli è la passione per l’arte nuova nutrita dall’Antico, nata nella Roma di Michelangelo e Raffaello, quella che Vasari definirà la “maniera moderna”. Ai giovani artisti è ben chiaro che la forza dirompente di questo nuovo linguaggio permetterà loro di sfidare e scalzare i venerati e celebri maestri e i loro modelli tradizionali, dominanti a Venezia.

Mentre corre per il titolo di Capitale italiana della Cultura 2024, Vicenza risale alle origini della sua bellezza in una grande mostra dall’11 dicembre 2021 al 18 aprile 2022.
È da queste premesse che prende avvio la mostra, unica nel suo genere, che intrecciando capolavori assoluti di pittura, scultura e architettura, accostati a libri, tessuti, oggetti preziosi, arazzi, trasporterà i visitatori indietro nel tempo, all’interno della sorprendente “fabbrica” del Rinascimento, raccontando trent’anni dell’eccezionale vita artistica di Vicenza, dal 1550 all’inaugurazione del teatro Olimpico nel 1585.

Lungo il percorso espositivo, il visitatore entrerà “letteralmente” nella bottega degli artisti e dei loro meccanismi di produzione della bellezza, scoprirà come nascevano i capolavori attraverso un confronto diretto con i committenti, i modelli originari, i disegni, i bozzetti, il metodo di lavoro.

Grandi artisti operarono in quel periodo, il genio dell’architettura Andrea Palladio, i pittori Paolo Veronese e Jacopo Bassano e il grande scultore Alessandro Vittoria. A legarli è la passione per l’arte nuova nutrita dall’Antico, nata nella Roma di Michelangelo e Raffaello, quella che Vasari definirà la “maniera moderna”, la cui forza permetterà loro di scardinare i modelli tradizionali dominanti a Venezia, insieme alle suggestioni offerte da artisti quali Giulio Romano e Parmigianino.

Le opere espostemolte delle quali presentate per la prima volta in Europa o in Italia, provengono dai maggiori musei del mondo. La rassegna ricostruisce questo straordinario periodo, cinquant’anni di vita artistica nella Terraferma veneta, dal 1550 alla fine del secolo. Attraverso più di 80 opere, molte delle quali inedite, provenienti da prestigiosi musei quali il Louvre di Parigi, il Prado di Madrid, il Kunsthistorisches Museum di Vienna, il Fitzwilliam Museum di Cambridge, le collezioni di Birmingham Museums Trust, le Gallerie degli Uffizi di Firenze, i Musei Vaticani, la Galleria Borghese, il percorso indaga i meccanismi di produzione e i processi creativi che si celano dietro i capolavori, raccontando il loro “making of”, la loro fase di realizzazione, individuando coordinate materiali e storiche entro cui sono stati concepiti.

A tal fine molte opere sono accostate, per la prima volta, ai loro modelli d’ispirazione, ai disegni e bozzetti che le hanno “prefigurate”, alle riproduzioni dello stesso soggetto realizzate dall’artista.
È il caso dei due dipinti “gemelli” con l’Adorazione dei Magi di Jacopo Bassano, provenienti dalle collezioni Birmingham Museums Trust e dal Kunsthistorisches Museum di Vienna, che per la prima volta sono posti l’uno di fianco all’altro. Analogamente, la Giuditta con la testa di Oloferne di Veronese, in prestito da Palazzo Rosso di Genova, viene messa accanto al suo bozzetto che ne costituisce l’ispirazione, ritrovato al Museo Soumaya di Città del Messico e presentato per la prima volta in Europa. Uno dei più stupefacenti disegni al mondo di Parmigianino proveniente dal Tyler Museum di HaarlemSacra Famiglia con due santi, viene messo in dialogo con il dipinto di Veronese che ne è ispirato, la Madonna col Bambino tra i santi Caterina d’Alessandria e Pietro, dalla collezione del Museo civico di Palazzo Chiericati di Vicenza.
Lungo il percorso è possibile entrare nella bottega degli artisti e ammirare il quadro circondati dalle statue, dai gessi e dai disegni rappresentati nel dipinto stesso: è il caso dello splendido Ritratto d’uomo, verosimilmente il pittore Antonio Aliense (1556-1629), di Palma il Giovane, in prestito dalle collezioni Birmingham Museums Trust. Attorno al dipinto sono esposte le opere in esso rappresentate: il disegno di Bassano, Vitellio Grimani, dal Louvre di Parigi, posto accanto al busto omonimo proveniente dal Museo di Scienze Archeologiche e d’arte di Padova, il Galata in atto di cadere, dal Museo Archeologico di Venezia, il San Sebastiano di Vittoria dalla chiesa di San Francesco della Vigna di Venezia e lo Studio di un torso antico di Palma il Giovane, dall’Accademia di San Luca di Roma.

Grazie a un team di specialisti di storia economica, sarà possibile conoscere anche i prezzi delle opere esposte e paragonarli agli oggetti della normale vita delle persone di allora. 
Nel Cinquecento la nascita del collezionismo e del mercato dell’arte modifica profondamente le modalità produttive delle botteghe. Una ricerca approfondita permetterà di conoscere i prezzi delle opere esposte, paragonandoli agli oggetti della vita quotidiana di allora, con risposte che perlopiù contraddicono la nostra sensibilità attuale: uno dei dipinti più belli ed originali della pittura del Cinquecento, Ritratto di due cani legati a un tronco di Jacopo Bassano, in arrivo dal Louvre di Parigi, ad esempio, valeva solo il doppio di un paio di guanti maschili e oltre settecento volte meno della splendida croce di cristalli di rocca incisi di Valerio Belli per papa Clemente VII, in prestito dai Musei Vaticani.

Visitare la mostra
La mostra si può visitare con le audioguide incluse nel biglietto d’ingresso. Due le narrazioni proposte: una per gli adulti attraverso la voce di Guido Beltramini, e l’altra dedicata ai bambini, dai 6 anni d’età, a cura del Palladio Museum con la voce di Silvia Fogato. 

E’ possibile visitare la mostra anche con guide a partenza fissa a 5 euro oltre il prezzo del biglietto d’ingresso alla mostra.
Sono acquistabili online al link: www.ticketlandia.com/m/la-fabbrica-del-rinascimento inserendo la data e l’orario in cui sono previste, cliccando su “aggiungi”. Programmazione: sabato 18 dicembre ore 16, domenica 19 dicembre: ore 11 e ore 16, domenica 26 dicembre ore 16, lunedì 27 dicembre ore 16, giovedì 30 dicembre ore 16, lunedì 3 gennaio ore16.

Maggiori informazioni:
www.mostreinbasilica.it
L’ingresso è consentito esibendo il green pass corredato da documento d’identità.

Accompagna la mostra il catalogo edito da Marsilio Arte con i saggi dei curatori Guido Beltramini, Davide Gasparotto, Mattia Vinco e di diversi studiosi, quali Linda Borean, Howard Burns, Marcella De Paoli, Francesca Del Torre Scheuch, Edoardo Demo, Barbara Furlotti, Florian S. Knauß, Germano Maifreda, Paola Marini, Giulio Ongaro, Luca Siracusano.

Curatela e comitato scientifico
Guido Beltramini è direttore del Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio, Davide Gasparotto è Senior Curator of Paintings del J. Paul Getty Museum di Los Angeles, Mattia Vinco è ricercatore di Storia dell’arte moderna all’Università di Trento. Ai curatori si affianca il comitato scientifico, composto da Donata Battilotti, Università di Udine, Linda Borean, Università di Udine, Howard Burns, Professor Emeritus Scuola Normale Superiore, Pisa, Francesca Del Torre Scheuch, Kunsthistorisches Museum, Vienna, Edoardo Demo, Università di Verona, Barbara Furlotti, The Courtauld Institute, Londra, Germano Maifreda, Università di Milano, Paola Marini, Comitati Privati Internazionali per la Salvaguardia di Venezia, Xavier F. Salomon, The Frick Collection, New York.

La mostra è promossa dal Comune di Vicenza in collaborazione con il Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio e la Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza; la promozione e l’organizzazione sono curate da Marsilio Arte. La rassegna è parte di un più ampio progetto culturale di valorizzazione della città di Vicenza, candidata a Capitale italiana della Cultura nel 2024, e di rilancio della Basilica Palladiana, destinata a ospitare esposizioni di rilevanza internazionale. La mostra è sostenuta dalla Regione del Veneto e dalla Provincia di Vicenza. Il progetto è realizzato in partnership con Intesa Sanpaolo e Gallerie d’Italia - Palazzo Leoni Montanari, sede museale dell’istituto a Vicenza, con AGSM AIM, con il contributo di Confindustria e con il sostegno di Fondazione Roi.
Radio Monte Carlo è la radio ufficiale della mostra.


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