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Festa di Sant'Agata: mercato dell'artigianato, medioevo in piazza, spettacolo di fuoco, concerto di campane

La Città di Arzignano rinnova ogni inverno le celebrazioni a Sant' Agata, la manifestazione ricorda il grande voto fatto dagli arzignanesi nel 1413, quando la rocca fu protagonista di un assalto da parte dell'esercito degli "Ungheri". Durante l'assedio ungherese la popolazione locale chiese con molta devozione la grazia a Sant'Agata di essere liberata dagli invasori. Dopo averla ricevuta, il popolo riconoscente dedicò alla santa una cappella in frazione di Tezze,  stabilendo che ogni anno il giorno della ricorrenza della morte della santa e coincidente con la liberazione del castello, ci fosse una processione votiva, recando un obolo di 4 libbre di cera e 4 ducati d'argento inserendo dal 1490 il voto nello statuto comunale.

Sant'Agata 610^ festa patronale di Tezze di Arzignano

DOMENICA 5 FEBBRAIO 2023 DALLE ORE 09:00 ALLE 19:00

  • ore 9.00 Mercato dell’Artigianato Artistico e Prodotti Tipici Regionali
  • ore 9.30 Processione votiva. Partenza dalla rocca di Castello con personaggi in costume del 1400. A cura delle associazioni storiche: Sant'Agata (Tezze), Citta' del Grifo (Arzignano), Giulietta e Romeo (Montecchio) e Tra le mura (Castello). Con accompagnamento delle scuole campanarie di Castello e di Tezze.
  • ore 10.00 Apertura del Mercato medievale
  • ore 10.45 Santa Messa Solenne Presieduta da S.E. Monsignor Adriano Tessarollo
  • Ore 14.00 Il medioevo in piazza. Spettacoli di animazione di strada
  • Ore 18.00 Spettacolo di fuoco
  • Ore 18.30 Concerto della Scuola Campanaria di Tezze
  • Ore 19.00 Vesperi solenni animati dalla corale di Santa Cecilia di Tezze
  • dalle ore 14:00 alle ore 17:00 Visita Guidata alla Rocca del Castello di Arzignano.
  • Presso le Trattorie del paese sarà possibile degustare il tradizionale menù di Sant'Agata.

LA STORIA

L’assedio al Castello e il voto a Sant’Agata

Nel 1410 Sigismondo di Lussemburgo, re d’Ungheria, che aspirava al trono imperiale, volendo recarsi a Roma per essere incoronato dal Papa, trovò una notevole resistenza al suo passaggio nello Stato della Repubblica Serenissima. Nel 1413, assalendo diversi territori nel vicentino, arrivò ad Arzignano, dove gli uomini avevano predisposto una valida difesa per proteggersi dagli ungheresi ma dopo una settimana di assedio, i viveri scarseggiavano per gli Arzignanesi. Si studiò uno stratagemma, formulando anche un voto a Sant’Agata, patrona del paese: se fossero riusciti a liberarsi dagli Ungari, avrebbero eretto una chiesa in suo onore. Il giorno seguente dalle alte mura del castello vennero gettate ceste di pane, otri colmi di vino, fieno e avena verso gli assedianti. Pippo Spano, pensando che gli assediati avessero ancora ingenti riserve di provviste, decise di lasciar perdere l’assedio. Era il giorno 5 febbraio del 1413, festa di Sant’Agata. La chiesa, eretta a Sant’Agata a saldo del voto, è quella vecchia di Tezze. Ogni anno, nel giorno della santa patrona, una rappresentanza del comune di Arzignano, con il sindaco in testa, scende da Castello a Tezze e al passaggio della processione, lungo l’antichissima via Calpeda, ancora oggi i castellani usano fare sparare fucili a salve in ricordo dell’assedio del feroce Pippo Spano

LA STORIA 2

Il 9 luglio 1409 Ladislao, re di Ungheria e di Napoli, cedeva a Venezia la città di Zara per il prezzo di 100.000 ducati. Sigismondo di Lussemburgo, eletto imperatore in quello stesso anno, reagì e tentò con le armi di rivendicare i suoi diritti sulla Dalmazia.

A tale scopo, mandò in Italia 14.000 cavalieri ungheresi con alla testa Filippo Scolari, meglio conosciuto con il nome di Pippo Spano, il quale, dopo aspre battaglie in Friuli, si portò in territorio vicentino. Qui, fallito l’assedio al castello di Marostica, seguendo la strada pedemontana assediò il castello di Montebello e poi, nel gennaio del 1413, quello di Arzignano.

E’ in questo contesto che, per la prima volta nella storia di Arzignano si registra il nome della martire catanese Sant’Agata, la cui devozione in ambito locale viene favorita in seguito alle scoperta delle sue reliquie avvenuta in Verona e dallo scoppio delle pestilenze del 1348 e del 1387.

E’ quindi verosimile che in quel pauroso frangente, gli arzignanesi siano ricorsi all’intercessione della Santa che venne assunta a patrona quando gli Ungheresi desistettero dall’assedio e abbandonarono il castello proprio il 5 febbraio 1413, festa di sant’Agata, convinti anche da alcuni stratagemmi usati dai castellani assediati.

E’ chiaro, come si deduce dagli Statuti del 1490, che gli arzignanesi avevano interpretato il felice epilogo come una grazia speciale della Santa in onore della quale stabilirono che ogni anno venisse solennemente celebrato il 5 febbraio con una processione votiva ( con il decano e con tutti gli uomini di Arzignano ) a memoria del bene ricevuto con il successo riportato contro gli Ungari.

Un segno concreto del patrocinio riconosciuto a Sant’Agata dalla popolazione arzignanese del ‘400 si può ammirare sul portale quattrocentesco della chiesa pei vana di Santa Maria del castello : due formelle dell’epoca recano, quella a destra il Grifo rampante, simbolo della comunità, e quella a sinistra limmagine di Sant’Agata.


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