"A Parigi con Chausson e Debussy": il Quartetto Noûs al Teatro Olimpico
Terzo e ultimo appuntamento con la musica da camera delle Settimane Musicali al Teatro Olimpico, un progetto curato da Sonig Tchakerian, che invita sul palco straordinari musicisti a suonare con lei, in ensemble che si creano appositamente per l'occasione. Sabato 17 giugno alle ore 21, al Teatro Olimpico la musica farà immaginare la Parigi a cavallo tra '800 e '900, con Claude Debussy e Ernest Chausson, in una serata che presenterà formazioni molto diverse fra loro, dal quartetto d'archi al duo violino e pianoforte, fino all'insieme di pianoforte, violino e quartetto, nel concerto di Chausson, una composizione di grande virtuosismo strumentale che, in chiusura di programma, porterà sul palco tutti i musicisti ospiti.
Protagonisti, assieme a Sonig Tchakerian, saranno Andrea Lucchesini, che torna al festival dopo diverse presenze negli ultimi anni, ed il Quartetto Noûs (con Tiziano Baviera e Alberto Franchin al violino, Sara Dambruoso alla viola e Tommaso Tesini al violoncello, che invece sarà al suo debutto nel teatro palladiano. Eccezionalmente, la prova del venerdì, che si terrà al Glam Boutique Hotel, in piazza Matteotti a Vicenza, dalle ore 18 alle 19.30 sarà aperta al pubblico. La capienza della sala consente la presenza di 20 persone alla volta, che potranno fermarsi per un breve tempo e assistere al lavoro dei musicisti, in preparazione del concerto.
ANDREA LUCCHESINI. L'ampia attività di Andrea Lucchesini, contrassegnata dal desiderio di esplorare la musica senza limitazioni, lo vede proporre programmi che spaziano dal repertorio classico a quello contemporaneo, sia in concerto sia nelle numerose incisioni discografiche. Accademico di Santa Cecilia e direttore artistico della Scuola di Musica di Fiesole dal 2008 al 2016, si dedica con passione all'insegnamento, tenendo masterclass presso importanti istituzioni musicali europee, quali la Musik Hochschule di Hannover, il Sommer Wasserbuger Festspiele e il Mozarteum di Salisburgo.
QUARTETTO NOUS. Noûs è un antico termine greco che significa mente, razionalità, ma anche ispirazione e capacita creativa. Il Quartetto Noûs, formato da quattro giovani musicisti italiani, nasce nel 2011 nell'ambito del Conservatorio della Svizzera Italiana di Lugano. Vincitore di premi in concorsi internazionali (Luigi Nono" di Venaria Reale nel 2011, e XXI "Concorso Internazionale Anemos" di Roma), nel 2015 si aggiudica il Premio "Piero Farulli", assegnato alla migliore formazione cameristica emergente dell'anno in corso, nell'ambito del XXXIV Premio "Franco Abbiati", il più prestigioso riconoscimento della critica musicale italiana. Nello stesso anno riceve inoltre dal Teatro La Fenice di Venezia il Premio internazionale "Arthur Rubinstein - Una Vita nella Musica".
CONCERTO PER ARCHI IN SOL MINORE - OPERA 10 DI DEBUSSY. Il concerto si aprirà con il Quartetto per archi in sol minore op. 10 di Debussy (Saint-Germain-en-Laye 1862 - Parigi 1918), composizione del 1893. Si tratta del primo lavoro importante per l'allora trentenne musicista, desideroso di dimostrare la solidità della propria tecnica in questo severo genere cameristico, lontano dalla tradizione francese, ma portato recentemente in auge dalla Société National de Musique, che ne promosse la prima esecuzione. Concepita all'epoca dell'amicizia con Ernest Chausson, allievo di Franck, questa pagina risente degli influssi franckiani, soprattutto nella forma ciclica che permea la struttura dei suoi quattro movimenti, dominati da un unico tema, in continua trasformazione, con un'armonia dai colori sempre cangianti; micro variazioni che si alternano a esposizioni del tema fondamentale, in un variegato e coloratissimo mosaico musicale.
SONATA PER VIOLINO E PIANOFORTE DI DEBUSSY. L'ascolto proseguirà ancora con Debussy, con il duo Tchakerian - Lucchesini interprete della Sonata per violino e pianoforte; una composizione nata tra l'estate 1915 e l'inverno 1917, quando Debussy era malato e soffriva dell'isolamento forzato dalla guerra mondiale. Il musicista intendeva comporre sei sonate, ma ne realizzò soltanto tre. Quella per violino e pianoforte fu eseguita a Parigi il 5 maggio 1917, con lo stesso Debussy alla tastiera. Pur divisa nei canonici tre movimenti (Allegro vivo - Intermede, Fantasque et legér - Finale, Très animé), la Sonata esula dagli schemi classici o romantici, e utilizza cellule melodiche continuamente riproposte, secondo il principio della "variazione totale" e la nozione circolare del tempo musicale.
CHIUSURA CON IL CONCERTO IN RE MAGGIORE DI CHAUSSON. In chiusura di serata, tutti gli artisti insieme saranno protagonisti del Concerto in re maggiore op. 21 per pianoforte, violino e quartetto d'archi di Ernest Chausson (Parigi 1855 - Limay 1899). Lo stesso Chausson definì i due strumenti principali di questo ensemble inusuale come "proiezioni su sfondo di quartetto". Una composizione nella quale si fondono le ricche armonie cromatiche e lo stile melodico appassionato della musica francese di fine '800, con forti richiami alla musica religiosa antica, da cui l'autore mutua l'utilizzo delle ottave parallele e di cadenze modali arcaiche.