Economia

Vicenza, comunali 2018: CNA saluta il sindaco Rucco

La Confederazione Nazionale dell'Artigianato saluta il nuovo sindaco di Vicenza e indica la ricetta per le imprese: cultura, infrastrutture e lotta alle strettoie di fisco e burocrazia

Valorizzazione della cultura e riqualificazione del territorio, infrastrutture e servizi al cittadino, questione Fiera e lotta ai nodi del fisco e della burocrazia per le imprese. Questi i principali temi che CNA Vicenza indica al nuovo primo cittadino Francesco Rucco come prioritari per una politica che a livello di capoluogo risponda alle più urgenti necessità delle imprese vicentine.

«A nome di CNA Vicenza, dei nostri associati e naturalmente a titolo personale rivolgo le mie più vive congratulazioni al nuovo sindaco Francesco Rucco - commenta la presidente di CNA Vicenza Cinzia Fabris -, con un sincero augurio di buon lavoro a lui e a tutta l’amministrazione comunale. Da parte nostra continueremo ad assicurare massima disponibilità al dialogo e alla collaborazione, partecipando attivamente alla vita amministrativa cittadina. L’auspicio è che l’operato della nuova squadra sappia portare avanti le battaglie che servono per aiutare un tessuto economico in timida ripresa, consolidando i risultati positivi ottenuti da chi è venuto prima, e intervenendo con decisione dove invece c’è ancora da lavorare».

Cultura ed eccellenza al centro 

La ricaduta positiva per le imprese e le attività commerciali del centro storico legata alle grandi mostre e alle altre azioni di valorizzazione del patrimonio cittadino è secondo CNA Vicenza l’indice più evidente di un percorso avviato nella giusta direzione dall’amministrazione uscente. 

«Però c’è ancora molta strada da fare - evidenzia Fabris -. Bene la scelta di far rinascere il centro portando turisti e visitatori, ma sono ancora troppe le serrande abbassate, e la politica non deve limitarsi ad essere attrattiva solo per i grandi marchi. Il cuore della città dovrebbe diventare vetrina dell’eccellenza artigiana che sa esprimere questo territorio, incentivando i piccoli produttori e i commercianti di qualità a replicare in modo diffuso la scelta vincente fatta con la Basilica».

E il tema della rinascita del centro si accompagna inevitabilmente alla lotta al rischio degrado di molti luoghi dove la sicurezza percepita dai parte dei cittadini è oggi fortemente compromessa.

«Un centro più dinamico è sicuramente più sicuro, anche se è evidente che sostenere le attività imprenditoriali non basta. Per riportare qui le persone, e innescare di conseguenza un circolo virtuoso per botteghe e esercizi, serve una soluzione strutturale. Penso ad azioni che possano aumentare il senso di sicurezza dei cittadini, per esempio andando a recuperare i molti luoghi della prima cinta urbana che oggi purtroppo trasmettono incuria e senso di abbandono».

Infrastrutture

E come cambierà il volto della Vicenza industriale e commerciale nei prossimi cinque anni è una tematica che interessa molto da vicino le imprese anche per i grandi nodi infrastrutturali che la città è chiamata a sciogliere: su tutti la fermata della Tav e la nuova tangenziale.

«Qui quello che manca è prima di tutto la certezza dei tempi - osserva Fabris -, dato che di annunci ne abbiamo sentiti molti, ma di cantieri per il momento abbiamo visto solo quello della bretella per Costabissara. Poi le grandi opere dovranno essere affiancate da una pianificazione urbanistica intelligente. Se Vicenza vuole continuare a contare senza correre il rischio di diventare capoluogo periferico bisogna riqualificare le aree artigianali, oggi distribuite in modo disomogeneo e segnate da troppi ruderi abbandonati e capannoni grigi. Dobbiamo lavorare per farle diventare dei piccoli poli industriali moderni, innovativi e di prestigio, perfettamente integrati nell’ambiente circostante. Spazi dove verde e tecnologia possano vivere in sintonia».

Fisco, burocrazia e servizi alle famiglie

Altra partita importante è quella legata al peso della tassazione sulle imprese, con Vicenza che lo scorso anno si è confermata tra le realtà più virtuose d’Italia, seconda in tutto il Veneto.

«E qui ha inciso positivamente  - aggiunge Fabris - una politica di tassazione locale in grado di assorbire anche i piccoli aggiustamenti al rialzo della componente fiscale nazionale.

Sono però valori ancora elevati, se osservati complessivamente. Per cui è necessario proseguire anche questo sforzo, meglio ancora se lavorando in armonia con le amministrazioni contermini, in modo da esportare a macchia d’olio l’esempio positivo. Sul tema della burocrazia poi la Pubblica amministrazione deve fare di più per digitalizzare i propri processi. Ne hanno bisogno professionisti e piccoli imprenditori, che per struttura non possono permettersi di togliere tempo al lavoro quotidiano per rapportarsi con l’ente pubblico. Ma ne hanno bisogno anche famiglie e cittadini delle fasce più deboli, per i quali un Comune più snello ed efficace è un Comune che dà risposte prima e meglio. E spesso sono risposte che fanno eccome la differenza».   

Fiera dell’oro

A proposito della Fiera orafa, secondo la presidente di CNA Vicenza il futuro promette di aprire spiragli importanti, che la città deve essere brava a cogliere.

«Il nuovo padiglione - conclude Fabris - può essere il primo grande passo di un efficace progetto di rilancio per la Fiera di Vicenza. Ma dovremo lasciare da parte i campanilismi per guardare solo alle opportunità economiche e promozionali che il lavoro di rete porterà sul territorio. Si parla di potenziamento del polo, di integrazione con la fermata della Tav, di collegamenti intelligenti per valorizzare il turismo congressuale. Tutte belle idee che però non possono solo rimanere sulla carta»
 


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