Economia

Maxi-processo BpVi, oltre 5000 le parti civili: tribunale blindato

Iniziano martedì le udienze preliminari del dibattimento sul crack dell'istituto di credito. La giornata vedrà uno spiegamento massiccio delle forze dell'ordine e un sit-in di manifestanti prima dei lavori

Tre giorni di fuoco per il tribunale di Vicenza che martedì, giovedì e venerdì accoglierà le udienze preliminari del processo sul crack della Popolare di Vicenza  per il quale sono indagate sette persone, tra cui l'ex presidente Gianni Zonin. Si inizia domani alle ore 10 nell'aula C della corte d'Assise situata nel piano interrato del palazzo di giustizia a Borga Berga. Udienze a porte chiuse ma che, per quanto riguarda l'organizzazione, comportano la  gestione di un afflusso straordinario di persone, tra manifestanti e parti civile costituite.

Bonifica del tribunale con artificieri, chiusura del parcheggio, raddoppio del servizio di sorveglianza interno e spiegamento di decine di uomini tra polizia, digos, carabinieri, agenti in borghese e polizia locale.  E poi ancora, accessi separati per gli accusati e per le parti civili. Uno sforzo mai visto da parte delle forze dell'ordine, del Comune e della stessa struttura del tribunale.

Nei tre giorni sfileranno infatti davanti al giudice Roberto Venditti singoli depositanti e avvocati rappresentanti di chi è stato potenzialmente danneggiato dalla gestione dell'istituto di credito. Difficile stabilire dei numeri precisi, ma le costituzioni in parti civili potrebbero essere oltre 5000-6000.

Un desk creato appossitamente all'entrata dell'aula servirà da filtro per la verifica dei documenti da presentare. Sarà poi il giudice ad accogliere gli incartamenti e a decidere tempi e modi dell'udienza. Il processo continuerà poi a gennanio per discutere l'ammissibilità delle parti civili presentate.

La maggior parte delle associazioni e comitati hanno optato per presentare un'unica deposizione "simbolica" ma c'è chi, come il gruppo "Noi che credevamo nella Banca Popolare di Vicenza", porterà circa un migliaio di mandati. 

GLI INDAGATI

Sono circa un milione le pagine depositate dai pubblici ministeri Pipeschi e Salvadori per la richiesta di procedere a carico di Gianni Zonin, dell'ex direttore generale Samuele Sorato, di Giuseppe Zigliotto che ricopriva il ruolo di consiglieri di amministrazione, dei tre ex vicedirettori Emanuele Giustini, Andrea Piazzetta e Paolo Marin e del dirigente Massimiliano Pellegrini. Processo esteso anche anche la stessa BpVi per responsabilità amministrativa dei propri dirigenti.

Le ipotesi di reato vanno dall'ostacolo alla vigilanza all'aggiotaggio, fino al falso in prospetto. In contemporanea con le udienze preliminari vicentine Zonin aveva un appuntamento il 15 dicembre a Roma per presenziare davanti alla commissione guidata da Pier Ferdinando Casini.

Appuntamento che, come riferisce l'avvocato dell;ex presidente, Enrico Ambrosetti, Zonin probabilmente salterà per "legittimo impedimento" visto che venerdì per lui è fissata l'udienza preliminare a Vicenza. La presenza degli indagati al tribunale berico non è comunque obbligatoria - bastano i legali - e, secondo l'opinione delle parti civili - è molto improbabile che si presentino. 

LE ASSOCIAZIONI 

Sono una quindicina le associazioni che si sono costituite, raccogliendo migliaia di ex soci che hanno visti i loro risparmi polverizzati dal crack della Banca Popolare di Vicenza. Nove sono strutturate a livello nazionale e hanno fatto un cartello finalizzato all'obiettivo comune di ottenere un fondo di risarcimento per gli azionisti che è già stato approvato in Senato.

Tra loro Federconsumatori, Adiconsum, Codacons, Adusbef, Lega del Consumator e  Casa del Consumatore. Sono associazioni che hanno optato per presentarsi come parte civile in forma "simbolica", con un unico socio o direttamente come soggetto associativo. Codacons presenterà invece una cinquantina di incartamenti, ovvero i presunti danneggiati più significativi 

Altre cinque associazioni sono invece nate sul territorio. Una di queste "Noi che credevamo nella Banca Popolare di Vicenza" è quella che porterà circa mille costituzioni di parti civili dei loro iscritti. A quanto risulta dalla questura sono inoltre gli unici che hanno segnalato un sit-in di circa cinquanta persone all'inizio dell'udienza.

IL SERVIZIO D'ORDINE

Raddoppio della sorveglianza interna del tribunale, una sala stampa attrezzata per i numerosi giornalisti e due entrate distinte - una laterale per le parti che si costituiranno come offese e l'altra per gli indagati e i loro avvocati - blindatissima con controlli per ogni persona che entrerà in tribunale. Il tutto preceduto da una "bonifica" dell'area del palazzo avvenuta nel pomeriggio di martedì da parte della polizia scientifica della questura di Padova e degli artificieri.

Martedì sarà una giornata campale per l'organizzazione della sicurezza al palazzo di giustizia. Un centinaio di persone impiegate e una serie di riunioni preliminari con Comune di Vicenza e forze dell'ordine per permettere il regolare svolgimento delle udienze. 

Il parcheggio antistante al tribunale sarà chiuso e le auto potranno essere parcheggiate nei due spazi sotterranei di Borgo Berga e al parcheggio dello stadio. Misure straordinarie anche all'esterno con un dispiegamento mai visto tra polizia, digos, carabinieri e polizia locale. 


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