Economia

Crack BPVi, i legali dei soci truffati: "Vogliamo chiedere 400 milioni a Banca Intesa"

Bene il sequestro cautelativo di 15 milioni per l'avvocato Renato Bertelle che rappresenta 230 ex-soci della Banca. E che ora ha in mente un progetto: "Potrebbe essere che perdano correntisti se non ci aiutano"

L'avvocato Renato Bertelle, che rappresenta un gruppo di 230 risparmiatori truffati è soddisfatto della decisione del giudice Venditti che nei giorni scorsi ha accettato la richiesta del sequestro di beni in via cautelativa a Zonin e agli altri imputati. Contento a metà, perché dei 30 milioni richiesti il gup ha disposto che vengano messi i sigilli solo a 15 milioni. Naturalmente ce ne vuole prima di parlare di risarcimento: bisogna infatti aspettare la sentenza e riuscire a sfuggire al rischio di prescrizione (se non si arriva alla fne potrebbe essere fra tre anni).

Il legale ha però in mente  un'altra azione, questa volta fuori dalle aule del tribunale e che riguarda Banca Intesa, già esclusa dalla responsabilità civile nel processo. 

"Voglio chiamare a raccolta le associazioni e i legali degli ex-soci truffati e andare a chiedere a Banca Intesa che tiri fuori i soldi - spiega l'avvocato - almeno altri 400 milioni perché si è presa solo il positivo della BPVi"

Sul come chiedere i soldi alla Banca Bertelle ha un piano ben preciso: 

"Il mio obbiettivo - aggiunge - è di arrivare a raccogliere almeno 15mila soci di Intesa pronti a trasmigare i loro conti corrente in un'altra Banca con le stesse condizioni o migliori se loro non prenderanno in considerazione le nostre richieste"

LE DATE DEL PROCESSO E I SEQUESTRI 

Di certo sarà un lungo e complicato processo quello della Banca Popolare di Vicenza, che entrerà nel vivo - cioè con l'inizio del dibattimento - presumibilmente in autunno. L'udienza preliminare è stata congelata fino al 21 aprile su decisione del Gup che lunedì ha deciso di unificare i due tronconi del processo: oltre a quello  riguardante i finanziamenti concessi ai clienti per la sottoscrizione delle azioni emesse dalla banca anche le nuove accuse di ostacolo all’attività di vigilanza di Banca d’Italia e Banca Centrale Europea durante l’attività ispettiva del 2014 e per l’ex dg Samuele Sorato,l’ex vicedirettore generale Emanuele Giustini e la stessa Banca Popolare anche di Consob. 

Fra sabato e ieri il giudice Roberto Venditti ha nel frattempo accolto circa venti richieste di sequestri conservativi ai beni degli imputati per risarcire le parti lese in caso di sentenza di condanna a Zonin e compagni. Si parla in totale di circa 60 milioni di euro, ma potrebbero aumentare. Le richieste totali superano infatti il mezzo miliardo di euro. 
 


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