Economia

Pfas, Miteni delibera deposito istanza di fallimento

L�azienda fa sapere che adempirà comunque agli obblighi di messa in sicurezza degli impianti e presenterà il piano di bonifica entro i tempi stabiliti

Una manifestazione sindacale davanti alla Miteni (foto Marco Milioni)

Il consiglio di amministrazione di Miteni Spa ha preso atto dell’impossibilità di attuare il piano industriale dell’azienda e ha pertanto deliberato la presentazione dell’istanza di fallimento presso il Tribunale di Vicenza.

Questo il comunicato arrivato pochi minuti fa, venerdì alle 15, da parte dell'azienda di Trissino coinvolta nel disastro ambientale Pfas. La decisione non arriva (troppo) a sorpresa, in realtà. Così prosegue la nota

La management ha rilevato l’impossibilità di giungere alla definizione certa dei tempi di sblocco delle due produzioni interdette e del susseguirsi di richieste fortemente onerose giunte, tramite diffide, dalla provincia di Vicenza anche nel corso della procedura concordataria. Queste diffide comporteranno l’interruzione di tutte le attività produttive pur essendo in alcuni casi palesemente pretestuose e non riguardando anomalie conclamate o rischi per l’ambiente. Un quadro di assoluta incertezza che ha quindi vanificato gli sforzi del management volti a rilanciare l’attività industriale di Miteni.

Il socio ha comunque deciso di stanziare le risorse per finanziare la cessazione del funzionamento degli impianti produttivi in completa sicurezza e per il completamento delle indagini e delle caratterizzazioni propedeutiche alla stesura del piano di bonifica. Verrà quindi finalizzato, con la presentazione del piano nei termini previsti, il lavoro e l’impegno dei tecnici Miteni profuso nelle attività di caratterizzazione svolte in questi anni. Il Cda di Miteni si è contestualmente attivato per la ricerca di acquirenti dello stabilimento che possano salvaguardare i posti di lavoro e evitino la dismissione di un impianto con la dispersione di un know how che rappresenta un’eccellenza nella chimica mondiale.

Questo il comunicato delle RSU: proclamato lo sciopreo

Dopo l’ultimo incontro di lunedì scorso con la direzione, dobbiamo prendere atto che l’azienda non sta mantenendo fede agli impegni assunti con la Rsu e i lavoratori durante il precedente incontro di venerdì 12 ottobre 2018, impegni che portarono alla sospensione di una mobilitazione. In tale circostanza l’azienda si impegnò a far fronte: alle problematiche legate alla salute-igienesicurezza dei luoghi di lavoro; alle questioni riguardanti il futuro occupazionale dei lavoratori anche in ragione del concordato in atto e alla prospettata Cigo (cassa integrazione guadagni) di tre mesi; al pagamento degli arretrati dei dipendenti.

La disattesa di quanto sottoscritto dalla direzione, nonché la carenza di una coerente ed attendibile comunicazione sulla grave situazione aziendale, ci costringe alla mobilitazione. Si aggiunge ora che durante un incontro convocato oggi d’urgenza e terminato poco fa, la direzione ci ha comunicato che ha presentato istanza di fallimento al tribunale di Vicenza.

A fronte di questa grave comunicazione aziendale, le ragioni alla base dell’annunciata nostra mobilitazione diventano ancora più urgenti. Informiamo che per domani sabato 27 ottobre 2018 è stato indetto uno sciopero di otto ore su tutti i tre turni di lavoro presso lo stabilimento di Trissino. Contestualmente avrà luogo, dalle ore 10.30 circa fino alle ore 12.30- 13.00 circa, un presidio sindacale informativo presso l’ingresso della fabbrica. Gli operatori dell’informazione sono invitati a partecipare


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