Economia

Grisignano, continua la battaglia dei dipendenti del Prix: magazzino sotto assedio

L'ennesimo vertice in Prefettura non ha dato le garanzie sperate, per questo sono riprese le agitazioni al magazzino di Grisignano del Prix. Dalle 4 di mercoledì mattina il presidio dei dipendenti blocca l'accesso ai camion. 53 lavoratori e lavoratrici rischiano il posto

Il presidio dei lavoratori (foto dalla pagina Facebook di Adl Cobas)

Alle 4 di mattina di mercoledì il presidio è ricominciato: nessun camion entra o esce dai magazzini del Prix di Grisignano.  Sta diventando una gurerra di logoramento quella tra i dipendenti delle cooperative Leone e Sinco e la catena di supermercati. I diversi vertici tra la direzione e gli avvocati del Prix e i rappresentanti sindacali dei dipendenti non hanno ancora dato i frutti sperati e così le agitazioni continuano. 

Lo scorso 18 gennaio, 53 dipendenti delle due cooperative, incaricate dalla catena dell'assunzione e della gestione del personale, sono stati licenziati per un cambio di contratti e appalti voluti dall'azienda per poter usufruire dei vantaggi del Jobs act e non dover riconoscere gli scatti di anzianità ai vecchi dipendenti. 

Dopo una serie di manifestazioni e presidi, un accordo è stato più volte sfiorato tra le parti - lunedì sera un ultimo vertice in Prefettura a Vicenza doveva mettere fine alla vicenda, -ma l'intesa sembra lontana. Secondo il sindacato Adl Cobas, sul piatto ballano quasi un milione e duecentomila euro, soldi che il Prix vorrebbe risparmiare con nuovi contratti e lasciando a casa i vecchi dipendenti. "E' una vicenda che, se non si giocasse sulla pelle di decine di persone e delle loro famiglie, potrebbe sembrare una commedia dell’assurdo" scrive il sindacato in un comunicato. Intanto il magazzino di Grisignano di Zocco resta bloccato. 


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