Cucina

La ricetta di stagione: risi e bisi alla veneta

La fama di questo piatto è legata all'uso augurale che il Doge della Serenissima ne faceva per la festa della Repubblica di Venezia. In questo piatto sono protagonisti i piselli, sopratutto quelli di prima semina, come i bisi di di Lumignano che  sono pronti tra fine aprile e maggio

INGREDIENTI (4-6 persone) 
500 g di piselli sgranati 
1 cipolla bianca di media dimensione (50-70 g di utile) 
400 g di riso nano vialone veronese I.G.P. 
1/2 bicchiere di vino bianco 
1 fettina di lardo 
olio extra vergine di oliva veneto "Valpolicella" "Euganei e Berici" e "del Grappa" D.O.P. 
sale ed eventualmente pepe qb per il brodo 
baccelli vuoti dei piselli, una cipolla, acqua

per mantecare: una noce di burro e formaggio Grana Padano D.O.P. grattugiato (a piacere)

PREPARAZIONE 

Si sgranano i piselli e si mettono a cuocere i baccelli in una pentola d'acqua salata. Si lascia bollire per una ventina di minuti e poi si passano al setaccio. Si imbiondisce appena, in olio extra vergine di oliva, la cipolla con un pesto di lardo o pancetta salati. Si aggiungono i piselli con un trito di prezzemolo allungando con un po' di acqua (o brodo) fin quasi alla cottura. Si tolgono parte dei piselli e si mettono i rimanenti col riso, tostando e allungando mano a mano con l'aggiunta del brodo ricavato dalla cottura dei baccelli passati al setaccio nel medesimo. Alla fine si manteca con buon burro e formaggio grana grattugiato di fresco aggiungendo i piselli interi, per decorare.

Curiosità: potete rendere più cremosa e saporita la ricetta dei risi e bisi alla Veneta passando con il mixer un po’ di bacelli cotti nel brodo assieme a un po’ dello stesso brodo. Prima di aggiungere la purea ottenuta al riso a fine cottura, passatala in un setaccio per togliere le parti coriacee della fibra del legume.

La storia della ricetta dei risi e bisi alla veneta

La fama di questo piatto è legata, al di là della sua squisitezza, all'uso augurale che il Doge della Serenissima ne faceva per la festa della Repubblica di Venezia, nel giorno di San Marco. Abbinando il riso, cereale simbolo della fertilità (come accade con le manciate gettate sulle spose) con i piselli, frutti dell'eccellenza primaverile coltivati negli orti lagunari, si confezionava il piatto che veniva offerto a tutti i membri del governo veneziano. Imitato nel gusto e nel senso a livello popolare, risi e bisi è da considerarsi tra i piatti tipici e più internazionalmente noti del Veneto. Oggi molto spesso si usano i piselli sgusciati e si rinuncia al lardo o alla pancetta.

Antonio Vivaldi, celebre per Le Quattro Stagioni, pare amasse infinitamente questo piatto della cucina locale
 

(Fonte veneto.eu e fieradelriso.it)


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