Cronaca

Vicenza, picchiata a sangue davanti al bambino: non voleva portare il velo

Un matrimonio combinato via telefono e poi l'arrivo in Italia dall'inferno della Libia per entrare in un altro inferno domestico. Il marito, un siriano 50enne, è indagato per violenze famigliari aggravate

Quando nella struttura protetta dove è stata assegnata si è finalmente tolta il velo ha tirato un sospiro di sollievo. Un incubo durato cinque lunghi anni, ma iniziato molto prima nella Siria devastata dalla guerra, per lei era finito.

La terribile storia di violenze e soprusi subiti da una donna siriana da parte del marito - pure lui siriano - è iniziata 5 anni fa con l'arrivo di lei in Italia per sposare quell'uomo che neppure conosceva. Il matrimonio era infatti stato combinato per telefono dal paese arabo. L'allora 45enne, musulmano praticante dai principi integralisti almeno per quanto riguarda i rapporti matrimoniali, era a Vicenza già da qualche anno, residente con regolare permesso nella zona del Villaggio del sole.

L'INFERNO DOMESTICO

I soprusi sono inziati subito dopo l'arrivo della novella sposa, di 15 anni più giovane di lui. Insulti e umiliziani quanto andava bene e schiaffi e botte quando lui pensava che la donna non obbedisse ai suoi comandi. Dall'unione è nato anche un bambino che ora ha 5 anni e con la madre è entrato nel programma di misura cautelare, con divieto di avvicinamento da parte del marito. 

Le percosse, accertate con certificato medico, avvenivano per i motivi più disparati. La donna aveva infatti il divieto di guardare il marito negli occhi,  l'obbligo di portare il velo islamico e non poteva uscire per fare la spesa o per portare il piccolo dal pediatra. Qualsiasi trasgressione veniva punita con violenza anche davanti al  figlio. Un inferno durato fino a che, la scorsa estate, la giovane non ha trovato il coraggio di fare una prima denuncia, seguita  da un'altra pochi giorni fa. 

"In Siria siamo abituati così, ma qui la vita è diversa e volevo solo fare le cose normali che fa una mamma", ha raccontato la ragazza in questura. La vicenda è quindi finito in procura che ha disposto l'allontamento dalla casa famigliare e il divieto di avvicinamento del marito, ora indagato. 


Si parla di