Cronaca

Sgominata banda di topi d'appartamento: razzie anche a Vicenza

Fermati quattro cittadini albanesi, residenti nel Monzese, ritenuti responsabili di 10 furti consumati e 6 tentate intrusioni nel solo mese di febbraio. Tra le loro mete preferite c'erano Vicenza e Padova

Immagine di archivio

Agivano veloci, silenziosi e in trasferta; mete preferite il Vicentino ed il Padovano. Erano in grado di mettere a segno anche quattro furti in appartamento in meno di un'ora, di svaligiare più abitazioni e di fuggire via con soldi, gioielli e preziosi facendo perdere subito le loro tracce. Per le "imprese" di una banda di topi d'appartamento però i carabinieri del comando provinciale di Milano hanno scritto la parola fine eseguendo tra Cassano d'Adda e Paderno Dugnano quattro decreti di fermo di indiziato delitto, emessi dalla Procura della Repubblica di Milano in seguito a un'indagine condotta dal Nucleo Investigativo di Monza.

Nel solo mese di febbraio i malviventi sono riusciti a mettere a segno dieci furti e sei tentate intrusioni in altrettante abitazioni tra le province di Padova, Varese e Vicenza. Le catture rappresentano una prima parziale conclusione di una più vasta indagine condotta dal Nucleo Investigativo di Monza, avviata a novembre 2015 e tuttora in atto, tesa a contrastare la criminalità predatoria nell’est milanese, che ha già portato a fine gennaio 2016 all’esecuzione di altri 4 fermi di pregiudicati albanesi per furti commessi anche in provincia di Mantova e Bergamo.

I quattro arrestati, tutti pregiudicati a vario titolo per reati contro il patrimonio, raggiungevano gli “obiettivi” a bordo di un’autovettura e, mentre due malviventi si occupavano di penetrare nelle abitazioni e compiere materialmente il furto, un terzo uomo rimaneva a bordo dell’auto, pronto alla fuga con i complici, e il quarto faceva da “palo” sorvegliando la via. Gli investigatori di Monza hanno ricostruito gli eventi grazie a una certosina analisi del traffico telefonico: gli arrestati sono stati rintracciati nei pressi delle loro abitazioni e condotti nelle carceri di Monza e Milano San Vittore. Il "tesoro" dei ladri era nascosto all'interno del vano airbag dell'auto utilizzata dalla banda, dove sono stati rinvenuti numerosi gioielli. (da Monzatoday)


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