Cronaca

Sacerdoti liberati in Camerun arrivati a Vicenza: le dichiarazioni

I due missionari, don Gianantonio Allegri e don Giampaolo Marta, sono finalmente arrivati in città dove osserveranno un periodo di riposo oltre che di preghiera. In serata la veglia al Santuario, aggiornamenti

Don Allegri e don Marta a Vicenza (foto Facebook)

"E' stata un tempo di Quaresima e contemporaneamente di Avvento perche' come non mai abbiamo sperimentato i sacrifici e le privazioni, ma abbiamo anche vissuto un senso di attesa fortissimo, quello della liberazione". Cosi' Don Gianantonio Allegri, che insieme a don Giampaolo Marta e' rimasto ostaggio, per quasi due mesi, di un gruppo armato, che si ricollega agli islamisti di Boko Haram, in un accampamento improvvisato tra la savana e la foresta in Nigeria.

LA LIBERAZIONE DEI DUE SACERDOTI

"Loro non sapevano che eravamo preti e all'inizio pensavano che fossimo francesi. Ci hanno rapito in quanto occidentali, non per motivi direttamente legati a questioni religiose. Non ci hanno usato violenza fisica e non ci hanno mai fatto mancare l'acqua e il cibo necessari alla sussistenza. Abbiamo dormito sempre per terra, su una stuoia, con poche coperte e un telo per proteggerci quando sono iniziate le piogge. Spesso scherzavamo di questa nostra situazione, per alleggerire la tensione", ha dichiarato don Giampaolo. "Nonostante vivessimo in condizioni assai precarie ed esposti a tanti pericoli (compresi i serpenti) non ci siamo mai ammalati - ha concluso don Giampaolo - e mai abbiamo perso la speranza. Certo qualche pensiero cattivo a volte attraversava il cuore, ma il fatto di stare tutti e tre insieme ci ha dato una forza grandissima".


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