Cronaca

Pluripregiudicato e colpito da 2 ordini di espulsione: trasferito al centro rimpatri

L’uomo, assai noto alle cronache giudiziarie vicentine, ha un lungo curriculum criminale

Centro per Rimpatri e per i Richiedenti Asilo di Gradisca d'Isonzo

Nella giornata di ieri, nel corso di una operazione di polizia che ha interessato il comune di Schio, pattuglie della guardia di finanza e della polizia locale hanno individuato e sottoposto a controllo il cittadino straniero Safa Eddine Rabeh, tunisino di 42 anni irregolare sul territorio nazionale e già colpito da 2 provvedimenti di espulsione. 

Al termine delle attività di identificazione, il soggetto – il quale, a proprio carico, può vantare un “curriculum” criminale assai poco invidiabile, che comprende reati di varia natura e gravità quali ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello Stato, immigrazione clandestina, minaccia, danneggiamento, furto, lesioni personali, invasione di terreni od edifici, resistenza a pubblico ufficiale, possesso ingiustificato di chiavi alterate o grimaldelli, porto di armi od oggetti atti ad offendere, spaccio di sostanze stupefacenti, ricettazione, inosservanza dei provvedimenti dell’autorità, rissa ed ubriachezza – è stato accompagnato presso gli uffici della questura di Vicenza, a disposizione dell’ufficio immigrazione al fine di definire un nuovo provvedimento espulsivo. 

 Il Rabeh è un personaggio assai noto alle cronache giudiziarie vicentine, anche per essere riuscito ad eludere l’esecuzione della espulsione per ben due volte, avvalendosi di espedienti pretestuosi come quello di rifiutarsi di sottoporsi al tampone prima di salire in aereo

In questo caso, però, su disposizione del questore della provincia di Vicenza Paolo Sartori, che ha emesso uno specifico il pregiudicato straniero non è stato in grado di evitare l’espulsione: già nella serata di ieri, gli uomini della guardia di finanza e della polizia locale di Schio lo hanno trasferito presso il centro di permanenza per i rimpatri di Gradisca d’Isonzo (Gorizia), in attesa di essere trasferito coattivamente presso il proprio Paese di origine.

“L’adozione di provvedimenti di allontanamento dal territorio nazionale ed il conseguente trasferimento degli stessi presso i C.P.R. in attesa di rimpatrio rappresentano uno strumento indispensabile dell’azione a tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica – ha tenuto a precisare il questore Sartori –.  In tal modo, infatti, si evita che possano radicarsi sul nostro territorio soggetti pregiudicati, spesso privi del necessario titolo per soggiornare nel nostro paese, i quali, con i loro comportamenti, destano particolare allarme sociale e compromettono la civile convivenza”.


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