Cronaca

Mamma bannata dalla base per motivi di sicurezza: divieto permanente

Il colonnello Umberto D'Andria, comandante italiano della Ederle, ha rettificato alcuni elementi usciti sugli organi di stampa relatvi al divieto di entrare in base a Michela Morellato Blosfield

Il colonnello Umberto D'Andria

A due anni e mezzo dal suo insediamento al comando italiano della base militare Ederle di Vicenza, il colonnello Umberto D'Andria, non aveva mai concesso un'intervista ad un singolo giornalista ed è quindi con una certa emozione che chi scrive ha varcato l'ingresso di via Aldo Moro, scortata da un militare, ha salito i gradini della palazzina ed è entrata nell'ufficio della massima autorità italiana nell'insediamento americano. 

Il colonnello è una persona dai modi tanto cortesi quanto decisi e - premette subito - ama la chiarezza ma non certo la pubbicità sui media. Il motivo della sua convocazione è quello di rettificare quanto pubblicato su questa e su altre testate, a proposito del ban che ha "colpito" la vicentina Michela Morellato Blosfield, moglie di un sotto ufficiale americano di stanza lì e la cui figlia maggiore frequenta la scuola interna alla base. 

L'antefatto

Morellato era stata accusata di spionaggio ed altri reati all'inizio di quest anno ma il gip, a fine febbraio, aveva deciso per il non luogo a procedere perchè sì sussistevano i reati ma l'entità era lieve. A questo punto, la signora si aspettava di poter riavere libero accesso alla base ma così non è stato

La decisione

Il colonnello D'Andria, che è responsabile della sicurezza dell'insediamento militare, ha dichiarato che il divieto non è dipendente dall'iter processuale bensì da una sua decisione, derivante dal suo ruolo e, di conseguenza, il ban dalla Ederle nei confronti di Morellato è da considersi permanente

Le motivazioni

Le motivazioni che hanno portato il massimo ufficiale a prendere questa decisione sono una serie di reiterati comportamenti della vicentina, amplificati dalla pubblicazione sui social network, che hanno chiaro intento psicologico di creare discredito sull'impianto di sicurezza della base. Non solo: Morellato ha anche portato con sè alla Ederle un pregiudicato, atto considerato di estrema gravità. Il colonnello, inoltre, ha riscontrato in molti post su Facebook, accuse e offese nei confronti suoi e di altre alte cariche militari della base, "che non verranno ulteriormente tollerate". 

Permessi ed emergenze

Il colonnello ha precisato che, con chi si occupa delle famiglie dei militari e dei servizi a loro dedicati, è stata stilata una lista di occasioni in cui, tramite richiesta scritta che deve essere approvata dallo stesso colonnello, Michela Morellato, potrà accompagnare il marito in base (celebrazioni, etc), e, nel caso di emergenze riguardanti la figlia, c'è un protocollo che prevede che la piccola possa essere prelevata da scuola. "Il caso del ritardo e del pediatra - specifica il colonnello - Non rientrano nella categoria "emergenze"". 

Le foto dell'ingresso "pericoloso"

Inoltre, per quanto riguarda l'afferamazione che, dopo le famose foto dell'ingresso pubblicate su FB per denunciarne la pericolosità, siano state fatte delle modifiche ad hoc, è completamente falsa. Con un cospicuo faldone in mano, D'Andria mostra come la riasfaltatura ed il rifacimento della segnaletica stradale dell'intera base sia un progetto nato nel 2015 e che solo in questi mesi ha cominciato ad essere attuato (ndr: con i tempi italiani, diciamo). 

I bannati

Michela Morellato non è l'unica a cui è stato vietato l'accesso alla Caserma Ederle: solo dall'inizio di quest anno sono 13 le persone che hanno perso questo previlegio, "perchè avere libero accesso qui è un previlegio - sottolinea il colonnello - E' un grande previlegio. Ma bisogna rispettare le regole e non minare in alcun modo la sicurezza e anche la percezione di sicurezza di chi vive parte o tutta la giornata qui dentro. Questo è il mio compito ed è mia massima priorità eseguirlo al meglio". 


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