Cronaca

Vicentina trovata morta in Marocco: prima ipotesi è l'annegamento

Non si conosce ancora la dinamica della morte di Eva Valerio, la trentenne prima scomparsa e poi ritrovata morta su una spiaggia vicino alla città di Dakhla. Al momento, ogni ipotesi non è ancora esclusa da parte degli investigatori anche se in Marocco si parla di "incidente"

Un'immagine di Eva Valerio pubblicata dai giornali marocchini

Le informazioni che giungono dal Marocco sulla morte di Eva Valerio, la ragazza 30enne nata a Thiene il cui corpo è stato trovato domenica su una spiaggia a sud del paese magrebino, sono ancora frammentarie. I media locali - citando come fonte le autorità marocchine -  parlano di "annegamento" senza specificare alcuna ipotesi sulla dinamica del decesso. Gli interrogativi sulla morte della giovane comunque rimangono e l'attesa è per i risultati dell'autopsia disposta dal procuratore della regione di Dakhla e che verrà effettuata all'ospedale di Agadir. 

LA PRIMA RICOSTRUZIONE

Eva, che già da un anno frequentava la regione magrebina anche per lavoro, si trovava in Marocco con un amico per una vacanza. La coppia, secondo quanto si apprende dai giornali locali, era arrivata nei pressi del golfo di  Dakhla, all''estremità meridionale del paese. Una località ai confini del Sahara e affacciata alle acque dell'Atlantico, molto frequentata da turisti occidentali e in particolar modo dai surfisti. Eva e il suo amico erano arrivai con una roulotte caravan da Cabo Bojador, città di frontiera fra le regioni del Sahara Occidentale.

A riferirlo sarebbe stato il ragazzo marocchino con il quale viaggiava e che si trova ancora sotto interrogatorio da parte della gendarmeria marocchina. È stato lui a denunciare alle autorità marocchine la scomparsa della 30enne. Il ragazzo avrebbe raccontato che Eva, nella giornata di venerdì, dopo un diverbio con lui sarebbe andata a fare una passeggiata con il suo cane. Eva sarebbe stata vista viva per l'ultima volta a Lasarka, un villaggio di pescatori vicino a Bouthala Beach, intenta a fare fotografie. Nello stesso villaggio avrebbe lasciato depositati documenti ed effetti personali, per un motivo non ancora chiarito, per poi non dare più notizie di sè. 

La denuncia della scomparsa è stata fatta il giorno  dopo, sabato, dallo stesso amico. Le ricerche della vicentina, anche attraverso la consegna di volantini, sono iniziate subito, fino a domenica mattina quando il suo corpo è stato ritrovato dalla polizia marocchina sulla spiaggia di Bouthala, al 31mo chilometro della laguna di Dakhla, e riconosciuta attraverso la patente di guida. Sui due diversi siti locali di informazione sono apparse, lo stesso giorno, due foto diverse a corredo dell’articolo sulla vittima. Una che ritrae il corpo della vittima tra  le rocce, coperto da un telo nero e senza  una scarpa  (La foto è poi risultata non attinente alla morte di Eva Valerio) e un'altra dove il cadavere si trova senza telo ma sulla spiaggia, con entrambe le scarpe e le mani sul corpo, come se fosse stata ricomposta. Le foto sono apparse sui giornali Rue20 e Lomazoma.com.

Le ultime notizie pervenute dal Marocco indicano che sul corpo non ci sarebbero state tracce di violenza ma solo i risultati dell'esame autoptico potranno fornire dettagli utili a determinare le cause esatte della morte. E, per ora, nessuna pista è ancora esclusa. 

Nella serata di domenica i carabinieri hanno avvisato della tragedia la famiglia, residente a Montecchio Precalcino mentre la Farnesina, in raccordo con l'Ambasciata d'Italia a Rabat e il Consolato Generale a Casablanca, sta seguendo la vicenda.