Cronaca

Divieto di disturbare i cacciatori: la protesta della Lav di Bassano

La nuova legge venatoria in procinto di essere approvata dalla Regione Veneto prevede una norma che prevede di punire chiunque si renda responsabile di disturbo dell'attività venatoria, con una sanzione che può arrivare fino a 3.600 euro

Foto da Green report

La LAV chiede al Presidente Zaia di bloccare subito la nuova norma che la regione Veneto si appresta ad approvare e che prevede di punire chiunque si renda responsabile di disturbo dell’attività venatoria, con una sanzione che può arrivare fino a 3.600 euro. Ciò significa che i cittadini vessati dalla presenza dei cacciatori non potranno neppure protestare per il disturbo ed i danni subiti.

"L’affermazione del diritto dei cittadini veneti a vivere serenamente nelle proprie case, non può essere cancellato a beneficio della sparuta minoranza rappresentata dai cacciatori: se la norma dovesse essere approvata – commenta Silvia Lovat della sede LAV di Bassano del Grappa – i cittadini veneti sarebbero di fatto espropriati di un loro fondamentale diritto, quello alla sicurezza, che deve essere garantito nella casa dove ognuno di noi ha costruito il suo personale rifugio dalle minacce esterne”.

"Svegliati la domenica mattina all’alba quando avrebbero il diritto di riposare, oppure a rischio dell’incolumità personale e delle proprietà, perché minacciati dalla presenza dei cacciatori, non potranno azzardarsi a protestare perché qualsiasi parola od azione potrebbe configurare un disturbo dell’attività venatoria con conseguente sanzione pecuniaria" spiega l'associazione in un comunicato.

Ogni anno i cacciatori sono protagonisti di numerosi episodi che vanno dal disturbo del riposo delle persone fino al ferimento di qualche malcapitato: a San Pietro di Feletto (Treviso) due cercatori di funghi sono stati feriti gravemente da un cacciatore, la frazione di Laghi di Cittadella, nel Padovano, è rimasta per 5 ore priva di energia elettrica a causa degli spari dei cacciatori ai cavi dell’alta tensione, a Torre di Mosto, in provincia di Venezia, un cane è stato colpito dai pallini sparati da un fucile da caccia, gli stessi pallini che nei pressi di Thiene hanno crivellato il corpo di un rarissimo Ibis eremita nel vicentino.

"La caccia - conclude la Lav - non solo per gli animali che vengono fucilati, ma anche per le persone che vivono i contesti rurali che oltre al danno rischiano di subire anche la beffa del non poter protestare!


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