Cibo, soldi, alloggio: proteste dei profughi in mezza provincia
Profughi sul piede di guerra mercoledì all'Hotel Adele e giovedì in prefettura. La polizia ha dovuto calmare un gruppo di richiedenti asilo che non voleva più essere ospitato a Cesuna, mentre in 14 sono arrivati a piedi da Malo per chiedere i pocket money arretrati
Momenti di tensione mercoledì mattina all'Hotel Adele, quando due richiedenti asilo nigeriani si sono presentati alla reception chiedendo di tornare ad essere alloggiati nell'albergo. La casa a Cesuna dove sono stati accolti, dopo un primo passaggio a Vicenza, non sarebbe stata di loro gradimento. "Nella struttura è freddo e il cibo è cattivo", hanno spiegato agli agenti di polizia intervenuti sul posto. Dopo una breve discussione e l'intervento di un mediatore culturale, i quattro sono stati, però riaccompagnati in Altopiano.
Di tutt'altro tipo le richieste del drappello composto da 14 persone giunto a Vicenza giovedì mattina. Il gruppo di profughi si è recato in prefettura per protestare contro la mancata consegna da parte della cooperativa che li aveva in carico del cosiddetto pocket money, quei soldi cioè riservati alle loro spese personali. I responsabili della cooperativa sono arrivati poco dopo e, dopo una breve discussione, hanno elargito ai 15 una piccola somma in denaro. La comitiva è poi stata scortata alla stazione delle Ftv per tornare a Malo.
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