Cronaca

Blitz alla Popolare di Vicenza: "Zonin fora el tacuin"

Nella giornata di sciopero nazionale del comparto logistica, trasporto merci e spedizioni, una ventina di attivisti dell'Adl Cobas è entrata, con la maschera di Gianni Zonin, e ha brindato con il "vino della casa"

Un momento della manifestazione (foto Al Cobas)

Blitz "gogliardico", venerdi  pomeriggio, nella filiale della Banca popolare di Vicenza di contrà Porti. Nella giornata di sciopero nazionale del comparto logistica, trasporto merci e spedizioni, una ventina di attivisti dell'Adl Cobas è entrata, con la maschera di Gianni Zonin, e ha brindato con il vino del patron dell'istituto di credito. 

"Siamo rimasti estasiati per la fantastica operazione di prestigio con cui Zonin e i suoi collaboratori hanno fatto sparire, per il momento, quasi un miliardo di euro - scrivono i sindacalisti in un comunicato - Probabilmente, quando la BpVi (rinominata per l'occasione Bidonare Prima i Vicentini) si quoterà in borsa, il valore di ogni singola azione crollerà ancora e, secondo un calcolo del Sole 24 Ore, arriverà a toccare la cifra di 14 euro. Stiamo parlando di oltre 4 miliardi di euro che migliaia di famiglie, lavoratori dipendenti ed autonomi, pensionati avevano investito in questi anni nelle azioni della banca locale. Si tratta dei risparmi e dei soldi sudati dopo una dura vita di lavoro,che andranno letteralmente in fumo".

Zonin è il nuovo Superciuk dei giorni nostri: come il noto personaggio dei fumetti di Alan Ford amante del vino, ruba ai poveri per dare i ricchi. Se oggi le famiglie vicentine (e non solo) non riescono a pagare il mutuo, se sono più povere e fanno fatica ad arrivare a fine mese, la colpa non va data ai profughi, come certe forze politiche razziste vogliono farci credere. I veri responsabili di questa crisi economica si trovano racchiusi tra i palazzi delle banche e degli istituti finanziari. La vicenda della Banca Popolare di Vicenza ne è ulteriore dimostrazione. Siamo usciti dalla banca al grido di “Zonin fora el taccuin”! E' ora che i veri responsabili paghino di tasca propria, soprattutto quando giocano con la vita e i soldi degli altri.


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