Cronaca

Annegò nel canale a soli tre anni, genitori condannati a otto mesi

La tragedia avvenne cinque anni fa. La difesa: "Non c'è nessuna colpa, pensiamo al ricorso"

Un momento delle ricerche dei vigili del fuoco

Condannati a otto mesi di reclusione, pena sospesa. È la sentenza del  giudice Alessia Russo del tribunale di Vicenza emessa nei confronti di due genitori -  Hadji Namory Kouyate 36enne e la moglie Aimi Keita, 26 anni, accusati di omicidio colposo nei confronti del minore di tre anni Kelli Kouyate.

Il bambino, il 5 luglio del 2018, perse la vita cadendo in un canale che scorreva vicino all’abitazione della coppia. Il giudice, ha motivato la sentenza con “una colpa generica consista in imprudenza e negligenza” perché i genitori “non ottemperavano al necessario dovere di custodia, vigilanza e protezioni nei confronti del figlio minore”. La decisione  è stata contestata dalla difesa della coppia. “Non c’è nessuna colpa, il bambino si era allontanato da casa mentre il padre si era girato solo qualche istante per prendergli dell’acqua”, ha dichiarato l’avvocato Stefano Peron del foro di Vicenza, annunciando la possibilità di ricorrere in appello non appena arriveranno le motivazioni. 

La tragedia

Il bambino abitava con i genitori in via Prosdocimo, zona San Lazzaro, a Bassano del Grappa, ospiti dell’associazione «Casa a Colori». La famiglia proveniva dalla Costa d'Avorio e il piccolo era nato in Algeria. Erano arrivati in Europa dopo l’odissea della fuga in barcone.

Quella maledetta mattina il bambino si era allontanato dalla casa dei genitori, cadendo nel vicino corso d’acqua. Dopo ore di ricerche, il corpo del piccolo, incagliato sotto un ponte, era stato individuato da un sorvegliante delle acque all'interno della roggia "Vica", a circa 5 chilometri dal punto della scomparsa. 


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