Attualità

Il leone di plastica, il sacerdote e la pioggia (di critiche)

Sui social network è polemica dopo che sul bollettino parrocchiale di Trissino è stata segnalato il vernissage del controverso leone marciano

Il monumento (foto Marco Milioni)

 Il parroco di Trissino invita i fedeli alla inaugurazione del leone marciano. E sui social network arriva una montagna di critiche.

Oggetto del contendere è un comunicato pubblicato il 7 ottobre sull’ultimo bollettino parrocchiale della comunità cattolica del comune della Valle dell’Agno:

Domenica 14 ottobre alle 15.00 sarà inaugurato l’imponente monumento raffigurante il Leone di San Marco e collocato all’interno della rotatoria tra le strade provinciali 87, 89, 246, all’ingresso di Trissino

 Pochi giorni di calma e ieri la reazione è arrivata sulla pagina Facebook di Alberto Peruffo, scalatore e artista di Montecchio Montecchio maggiore.

LA CONTROVERSIA

A Trissino, piccolo centro dell’Ovest vicentino, la realizzazione del leone marciano è divenuta una vicenda controversa. L’opera (è pronta ad essere inaugurata, è stata già collocata sulla sua sede ed è ricoperta da un telo; vedi foto) è stata donata al comune dal comitato per l’identità veneta, anche se non si conosco all’oggi i finanziatori reali. L’iniziativa ha immediatamente riscosso pareri contrastanti. Da un versante c’è una larga parte dell’opinione pubblica locale che la vede di buon occhio. Sul fronte opposto però non mancano i detrattori. C’è chi critica la foggia, troppo simile a quella di una giostra. E poco commendevole, anche per la scelta del materiale, una resina molto simile alla plastica, rispetto alla millenaria storia di Venezia.

C’è chi commenta negativamente l’esborso di alcune decine di migliaia di euro che la municipalità, seppur indirettamente, ha dovuto mettere in campo per realizzare il basamento. E chi critica l’operazione di retroguardia culturale in cui il leone, con la scusa di un afflato indipendentista velleitario, serva in realtà a come simbolo per celebrare in modo surrettizio l’alleanza tra poteri locali che dominano nella valle: con l’aggravante che il leone suo malgrado diventi una sorta di coperchio di una pentola in cui ci sono finite dentro alcune «vicende indecenti - accusa Peruffo - tra cui il caso Pfas e il progetto della Pedemontana veneta».

STILETTATE IRONICHE

Ma come ha commentato esattamente lo scalatore ed attivista di Montecchio le parole uscite sul bollettino? Peruffo si affida al dialetto distillando un sarcasmo al curaro: «Inizia la Settimana Santa del Leon de Trisino. Perfino il parroco locale lo comunica ai suoi fedeli sul foglio parrocchiale. Stai a vedere che l'imponenza di tale opera - così si legge - arriva addirittura da dentro la stessa Chiesa, dall'Onnipotente. Le vie dei finanziatori sono infinite...». Di lì a poco le critiche si moltiplicano: «Dunque... mi si é chiuso lo stomaco! Pensavo fosse uno scherzo - scrive Melania Marzia, attivista della galassia ambientalista - chiedo l'intervento delle mamme NoPfas. Da cattolica praticante... mi sento terribilmente offesa dall'annuncio in tale foglio parrocchiale. Il leone in questione simbolo della potenza di chi ci ha inquinato senza mai guardarsi indietro e contaminando il sangue dei vostri e dei nostri figli. Visto il canale di comunicazione aperto con il vescovo di Vicenza, chiedo alle Mamme no Pfas un intervento urgente affinchè il parroco di Trissino venga richiamato».

IL MANUFATTO? «PRONTO PER GLI UFFIZI»

Antonella Zarantonello, volto noto della galassia ambientalista chiosa laconicamente: «La chiesa sta con il potere da sempre»: in pratica una accusa senza mezzi termini di cesaropapismo al parroco e alla comunità locale. Maria Chiara Rodeghiero, una delle punte di diamante di Medicina democratica nel Veneto, mostrando la foto con l’anteprima del manufatto affila i tasti del suo pc usando l’ironia: «Arte per i posteri. Il suo futuro agli Uffizi». Il parroco don Lucio Mozzo, interpellato per conoscere il suo punto di vista al riguardo, almeno per il momento, non risponde. Frattanto in paese già circolano voci di possibili contestazioni il giorno della inaugurazione.


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