Attualità

Csa Arcadia a rischio: il Comune vuole trasformarlo in un magazzino

A denunciare il fatto la stessa associazione che gestisce il centro culturale: «In questi giorni di emergenza Covid-19, l’amministrazione Orsi ci comunica che, allo scadere del contratto di locazione previsto per il 2021, non rinnoverà la convenzione per l'assegnazione dello stabile»

Nella foto: i Sick Tamburo al Csa Arcadia, novembre 2019

Il Centro Sociale Arcadia di Schio è una realta territoriale ormai attiva da una decina d'anni e rappresenta un punto di riferimento per l'Alto Vicentino nell'organizzazione di eventi socio-culturali, oltre che fautore di percorsi di solidarietà attiva e laboratorio di idee e di aggregazione. Nei giorni di emergenza Coronavirus l'amministrazione Orsi ha però comunicato al circolo che allo scadere del contratto di locazione, previsto per il 2021, non rinnoverà la convenzione per l'assegnazione dello stabile. A renderlo noto la stessa associazione che specifica: «La comunicazione, diligentemente inviata giusto un anno prima, ci avvisa che l'intenzione è quella di trasformare uno spazio di socialità e cultura in un magazzino. Questa amministrazione vorrebbe liquidare, tramite una semplice comunicazione telematica, un'esperienza che  negli anni ha visto centinaia di giovani e meno giovani mettersi in gioco, combattendo gli egoismi che pervadono questa società per costruire una "Comunità Altra", in maniera libera, indipendente, volontaria e senza ricevere aiuti economici di nessun tipo (anzi versando l'affitto nelle casse comunali); una realtà che in questo particolare periodo come in altri, con umiltà e responsabilità, si è messa a disposizione durante le emergenze sempre a fianco di chi è in difficoltà».

Il Csa, in questi giorni di emergenza sanitaria, ha organizzato un servizio di volontariato per le persone in difficoltà per effettuare consegne a domicilio, spese di prima necessità e farmaceutiche. «Abbiamo preferito investire le nostre forze nei percorsi di solidarietà attiva che abbiamo cercato fin dall'inizio di promuovere, mettendo i nostri corpi a disposizione della comunità e del territorio - si legge in una nota dell'Arcadia - non abbiamo proprio tempo ora per commentare ulteriormente l'arroganza e la miopia sociale che la lettera dell'amministrazione porta fra le righe: chi sa leggere le ripercussioni che questa crisi avrà nei territori è ben consapevole che nel post-pandemia gli spazi di solidarietà, socialità e mutualismo, come il Centro Sociale Arcadia, saranno ancor più indispensabili».

Al grido di «Il Centro Sociale Arcadia non si tocca», gli attivisti del Csa concludono con una promessa: «Avremo modo nel prossimo futuro di esprimere tutta la nostra giusta rabbia e determinazione nel mantenere aperto a Schio un luogo di cultura libera e indipendente. Non vediamo l'ora, ai nostri posti ci troverete».


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