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Dal Mar Baltico a Monte Berico: il gheppio migratore torna a volare dopo la riabilitazione

Partito quattro anni fa, ha sorvolato chissà quali città e montagne prima di atterrare, lo scorso 28 ottobre, in una proprietà privata di Bressanvido, ferito ad una zampa

La liberazione

E' tornato a volare alto nel cielo il gheppio curato nel Centro di Riabilitazione Rapaci e liberato martedì mattina nel piazzale della Vittoria a Monte Berico. Una piccola vittoria per questo esemplare di rapace che, partito quattro anni fa dal Mar Baltico, ha sorvolato chissà quali città e montagne prima di atterrare, lo scorso 28 ottobre 2019, in una proprietà privata di Bressanvido.

Il padrone di casa, Elio Tosato, l’aveva visto appoggiato alla ringhiera della sua abitazione, dolorante per una ferita da arma da fuoco. Fortunatamente per il gheppio, Tosato conosce il Centro di Riabilitazione Rapaci di Fimon, dove ha provveduto con prontezza a portarlo per consegnarlo nelle mani esperte di Alberto Fagan.

Alberto Fagan, anche grazie alla collaborazione con lo studio veterinario del dottor Marco Bonte, è riuscito a ridurre la frattura dell’ala sinistra e a riabilitare l’animale che ora è pronto per riprendere il suo volo.

Un’operazione di routine per Fagan, a cui ogni anno vengono consegnati circa 150 rapaci, se non fosse che il nostro gheppio porta un anello di identificazione che rende possibile ricostruire la sua storia. Dice la targhetta, infatti, che il 27 maggio 2015 il gheppio è stato catturato dal centro di osservazione ornitologica di Hiddensee, un'isola tedesca sul Mar Baltico, probabilmente intercettato nella sua prima migrazione dai paesi Baltici verso i paesi mediterranei.

Da allora di strada ne ha fatta chissà quanta prima di essere ferito ad un’ala. Nella sfortuna, tuttavia, ha avuto la buona sorte di incontrare il più grande esperto nazionale di cura dei rapaci, Alberto Fagan, che ha alle spalle migliaia di ali curate e migliaia di rapaci riabilitati.

Lo stesso Fagan ha voluto mettersi in contatto con il centro di Hiddensee per condividere informazioni in merito all’animale. Un contatto, questo, fondamentale non solo per ricostruire la storia del singolo, ma per approfondire informazioni relative alla specie, alle rotte migratorie, a dati, cioè, utili sia dal punto di vista ornitologico che ambientale.

“Il Centro di Fimon è un’eccellenza del territorio  -commenta il presidente Francesco Rucco- Istituito dalla Provincia, per decenni si è occupato della cura e della tutela dei rapaci, tanto da essere riconosciuto tra i migliori centri d’Italia anche e soprattutto grazie ad Alberto Fagan, che se ne è sempre occupato. La liberazione di un rapace è un momento di certo suggestivo, ma è solo l’atto finale di un intervento che spesso dura mesi. Oggi è fondamentale preservare questo lavoro e garantire l’attività del centro.”


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