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Cani alla catena, centinaia di denunce anche nel Vicentino ma la Regione vuole cambiare la legge

La nuova legge sugli animali andrà in discussione a Palazzo Balbi dopo le Europee e nel testo è inserita una norma che cancella il divieto di tenere gli animali legati: l'appello delle guardie zoofile

Foto Oipa

La nuova proposta di legge in materia di animali, che andrebbe a sostituire quella vigente, sarà discussa in consiglio regionale dopo le elezioni europee. Al suo interno c'è una norma contestata dalle guardie zoofile dell'Oipa e dell'Enpa che eliminerebbe il divieto di tenere i cani alla cani. 

«Cani costretti a vivere con una catena fissa al collo, senza la possibilità di muoversi liberamente, senza poter esplorare neanche il giardino della propria abitazione, condannati ad una vita da prigionieri: sono più di 450 gli interventi di liberazione e relativa sanzione che le guardie zoofile dell’OIPA hanno effettuato nella regione Veneto a partire dal 2015 grazie all’aggiornamento della legge regionale effettuato nel 2014 che, in una grande conquista di civiltà, introdusse il divieto dei cani a catena», sottolinea l'Organizzazione .Internazionale Protezione Animali. 

Le guardie zoofile dell’OIPA e anche dell'Enpa, in qualità di polizia amministrativa e di polizia giudiziaria e grazie anche alle molte segnalazioni dei cittadini, sono intervenute in centinaia di casi nel Vicentino elevando sanzioni ma anche sequestri. «La legge sugli animali è una conquista di civiltà e di rispetto per gli animali che ora è minacciata dalla nuova norma che rappresenta un passo indietro, rendendo di fatto ancora possibile la detenzione a catena», conlcude l’OIPA che, assieme ad altre associazioni di protezione animali e al consigliere regionale Andrea Zanoni, hanno proposto alcune modifiche volte alla maggiore tutela degli animali e del loro benessere, anche attraverso incontri di confronto con la cittadinanza.
 


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