Attualità

A Ercolano spunta l'ostello intitolato a Felice Maniero

Non bastavano le magliette “fasso rapine”, anche il mondo dell’accoglienza turistica ha trovato nel boss il volto “cartolina” da presentare ai giovani stranieri che vengono a visitare l’Italia, Napoli e le bellezze campane

Foto tratta dalla pagina FB dell'ostello

È quando il crimine diventa mito che i reati commessi, per quanto gravi, si offuscano e diventano quasi secondari rispetto al personaggio che li compie. È il caso di Felice Maniero, boss mafioso nostrano. Nonostante siano passati oltre vent’anni dalle sue gesta criminali, nonostante il boss sia stato un “fenomeno” legato al nord-est del Paese, la sua immagine sprezzante è arrivata come logo di un ostello fino ad Ercolano, in provincia di Napoli.

Non bastavano le magliette “fasso rapine” stampate nel 2013, con la solita risata immortalata in una “sua stranissima conferenza stampa” che non doveva essere fatta dopo il suo arresto nel novembre del 1994. Anche il mondo dell’accoglienza turistica ha trovato nel boss il volto “cartolina” da presentare ai giovani stranieri che vengono a visitare l’Italia, Napoli e le bellezze campane.

Come vedete dalla foto che abbiamo ripreso dalla pagina Facebook dell’Hostello Felice, il volto del boss del Piovese è ben stigmatizzato all’interno del logo. Un gioco di parole e immagini che lascia pochi dubbi sulla volontà di legare il sorriso soddisfatto e la storia criminale di Maniero alla struttura.

Di parere contrario il gestore che, contattato,

ha cercato di spiegarci come il volto del boss sia stato scelto dopo una ricerca sul web per trovare “un viso felice”. Ammettendo però che si aspettava che qualcuno ne avrebbe “scoperto” l’identità e che “forse non ha più quel volto”.

Una trovata pubblicitaria? Uno dei tanti casi dove il commercio sfrutta quelle figure che nell’immaginario hanno travalicato l’orrore creato e sono diventate veicolo d’interesse e di curiosità, di ironia e anche di sberleffo? È avvenuto per la Banda della Magliana dopo la serie di Romanzo Criminale, non è il primo e non sarà l’ultimo a sfruttare nomi e volti di criminali acclarati. Bisogna ammettere però che trovare il riferimento a Felice Maniero in un territorio dove si sprecano gli esempi di malavita è quantomeno bizzarro, probabilmente non sarebbe stato sicuro usare il volto di qualche famoso esponente di un clan senza indispettirne un altro.

Calcoli misurati. Se poi è meta di studenti stranieri da tutto il mondo è l’ennesimo esempio di come, a volte, riusciamo noi stessi a costruire l’immagine sbagliata del nostro Paese. Una mini-fiction parziale e addolcita della sua vita, delle pagine su Facebook che lo idolatrano, delle magliette a metà tra l’ironia e il business, il volto sul logo di un ostello: tutte facce di una storia distorta, di una realtà che viene manipolata e che può solo aggiungere dolore a chi ha perso qualche parente per mano sua, per un suo ordine o per i chili di eroina con cui ha inondato l’Italia intera.


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